Ora sì che siamo davvero in un film di F. Dick, “dove il tempo diventa fluido, si espande e contrae”, dove ogni cosa è stata spazzata via. Nel palcoscenico della vita ogni dramma si rappresenta con maschere umane, si muore di Shitstorm e di malinconia, si vive il tempo delle paure virali. Sommersi da quotidiani cambi di colore, che ci svuotano di certezze schiavizzandoci nel dogma dell’incertezza.
Così la follia prodotta su vasta scala è il tema principale che si produce nella fenomenologia dell’inganno, dove si ignora e si cammuffa la realtà Il gioco della finzione come sport nazionale, accompagnato da cinismo.
Si cantano inni al potere salvifico dello storytelling, mentre si ignorano le cause di quello che è accaduto a Wuhan, un territorio dove non vivono pipistrelli ma ci sono numerosi laboratori che trattano virus (qualche dubbio resta serio).
Nelle solitudini sociali è in atto una guerra al virus, con una scelta di priorità di vaccinazioni cammuffate, sotto ricatto delle multinazionali, big-pharma in testa.
In un secolo si sono succedute almeno dieci pandemie ed ancora no n ci siamo resi conto che abbiamo le nostre responsabilità, in questo mondo globalizzato e nonostante i progressi scientifici degli ultimi anni le pandemie ritornano e ci colgono sempre impreparati.
Ancora una volta paghiamo in morti, mentre i sistemi economici crollano nuovi sistemi si apprestano a sostituirli, come i governi e la politica del dopo pandemia domineranno la politica nel prossimo infausto futuro.
mage: ‘Group of miniature people sunbathing in deckchairs‘
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