Tempo perso si sposò con Ignoranza ed ebbero un figlio chiamato Pensai, il quale a sua volta si sposò con Gioventù da cui ebbe molti figli: Non ci avrei mai pensato, Non avrei mai creduto, Non me ne sono accorto, Chi l’avrebbe mai detto. Quest’ultimo si sposò con Indolenza e generarono Va bene, Domani vedremo, C’è tempo, L’occasione non mancherà. C’è tempo poi si sposò con Non ci avevo pensato, da cui nacquero Me ne son dimenticato, Son fatti miei, Nessuno me la farà, Finiamola, Me la vedrò io.

Son fatti miei si sposò con Vanità ed ebbero per figli Quantunque non vogliate, Faccio quello che mi pare, Spocchia. Quest’ultimo si sposò con Non c’è da preoccuparsi e da essi nacquero Godiamocela e Disdetta, che prese per marito Poco cervello e insieme generarono una prole davvero numerosa: Che gliene importa, Parrebbe a me, Non è possibile, Non me lo dire, Gliel’ho giurata, Si vedrà, Lo vedrete, Tante grazie per il consiglio, Anche questa è fatta, Possa morire sul colpo, Dica quel che vuole, Tanto vale rischiare, A me che me ne viene, Nessuno è mai morto di fame, A pagare e morire c’è sempre tempo.

Spocchia rimase vedovo e si sposò in seconde nozze con Stupidità e dilapidò tutto il suo patrimonio. Disse l’uno all’altro: abbiate pazienza che prenderemo a prestito denaro sufficiente per spassarcela tutto l’anno e il prossimo. Dio provvederà. E, consigliati da Non mancherà, così fecero. Non avendo, alla scadenza, di che ripagare quanto avevano preso a prestito, Inganno li mise in carcere dove furono visitati da amici potenti e fu grazia. Povertà li portò all’ospizio dove finirono i loro giorni. Li seppellirono con la bisavola Faccio quello che mi pare. Lasciarono anch’essi molti figli e nipoti che vagano sparsi e dispersi per il mondo.

(Un gioco di accostamento tra la genealogia degli sciocchi di Baltassar Gracian e il governo meloniano, di A. Montanaro)

Immagine di A. Montanaro

Vai alla barra degli strumenti