I mutanti nell’epoca totalitaria
Cultori del brodo movidiano invocano libertà infinita, mentre l’estate brucia gli ultimi giorni di infinita noia.
I lucidatori dei luoghi comuni operano per occultare la distruzione del territorio, il degrado delle città e della cultura.
Mentre “Maya” si dispiega in volo creando l’illusione del nulla, gli arricchiti nascosti in cave mistiche si raccomandano carni sanguinolente di debiti contratti all’insaputa dei cittadini.
Così la giustizia, la pace e la sicurezza umana sono incatenate alla dittatura dei creditori.
Le troike la vendono come realtà contemporanea, ma è medio-evo. Scavando affiorano: usura, estorsione e truffe.
Il mercato della droga fornisce capitali, avvocati, commercialisti, notai che elaborano affari; emissari bancari adescano; i mastini perseguitano i debitori. Vecchie scene hollywoodiane recitate da comparse dozzinali, nel teatrino di vecchi rancorosi che vivono nel passato, senz’anima e senza sentimenti. Rimangono solo i bisogni e i piaceri corporei.
Come dire: magiare, cagare e masturbarsi.
Le nuove generazioni si aggirano pallide e ferite, spiritelli in suppurazione, pure razze di scuderia, evangelisti animatori di umanità timorati dall’ira di Dio. Frequentatori di università lussuose dove imparano la grande finanza, ordo-liberisti nelle saghe dei vertici G20 … e altre amenità del genere. Ma finiscono male nel vissuto depressivo, ficcandosi candele per il culo e adorando il dio Viagra. Per essere chic si vestono si tracci di alta moda, ostentando travestimenti da selvaggi.
Al ricambio tutto finisce all’usato, alla del giro il grande lusso si lascia dietro avanzi gustosi.
Tutto questo mentre urlatori razzisti offrono, ovunque si trovino, l’opportunità di odiare qualunque diversità culturale e umana. Come un camaleonte sociale, il razzista si delizia per appagare gli appetiti crescenti dei suoi sodali.
Uccidendo gli dei si generano malattie, così la precidazione razzista ha generato paure e panico nelle menti malate. Mentre il potere mondano riplasma le paure primitive dell’orrore, nutrendosi di talk show costruiti ad arte.
Per confermare lo spirito del tempo si riciclano le rappresentazioni dominanti in tutte le epoche totalitarie.
Tutto diventa una copia della realtà, una copia così convincente che la realtà vera deve emularla.
Mentre il vissuto cammina all’ombra della vita, alla ricerca dei cerberi e dei fantasmi del passato, privati della facoltà di distinguere il falso dal vero.
Si rifugiano, i mutanti, nei simulacri della merce, per appagare l’istinto della paura di scoprire di essere sicuramente nel passato prossimo.
L’illusione della libertà post-moderna mascherata da offerte che non si possono rifiutare.
E’ come il veleno dell’oppressione nel pungiglione della non-libertà.
Nello scorrere del tempo la vita umana trova rifugio nella dimensione dei nudi branchi, dando inizio alla nuova generazione dei mutanti.
A. Montanaro
Image: ‘MAD – 20140111 – 40‘
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