Il pianeta sociale Tlön

Il pianeta sociale Tlön

Dalla manipolazione alla fascinazione reazionaria, nel segreto e nella semiologia ideologica, sono i mass media che irretiscono i cittadini, un solo processo è quello del “mass(agec) is message”.

Cittadini proiettati come embre di se stessi in una sorta di spazio fetale che allevia le difficoltà del vivere, l’equivalente di vite perdute.

Forme degradate della socialità, lubrificanti, assicuratrici passive e permessive, quelle più basse del sociale.

Forma antropica della sua morte.

Niente è mai andato e niente andra mai alla fine della propria storia, perché niente sfugge a questa processione di simulacri.

È il sociale stesso morto prima di avere liberato il suo corpo sociale.

Al paradossi del corpo “bruco” che non diventerà mai farfalla si inspirano molti cittadini sottomessi alle politiche di una destra che si traveste di modernità, ma che affonda le radici in quella nazifascista del passato, dove i cittadini sono disposti in “tribù” di api lavoratrici.

Le teorie urbanistiche dello “zoning” sono una rappresentazione di questa visione in cui l’animale umano è suddiviso in tante cellette sociali, come api o formiche, possibile solo per la messa in atto di una violenza repressiva che opera separazione sociale. I rapporti della società salariale distrutti lasciano il posto all’isolamento coatto, dove ci si lascia sfiorare senza toccarsi mai, dove di si guarda senza vedersi, ci si ascolta senza sentirsi. L’umanità confinata in uno spazio senza significante.

A. Montanaro

Politiche della crudeltà

Politiche della crudeltà

Affezionarsi all’oppressione come segno di sottomissione, vittime del tempo della contaminazione del tempo. Perdendosi in un bizzarro consenso come indulgenza verso il tempo che passa. Per liberarsi del fardello dei rimorsi d’essere stati complici silenti.

Quale riposo per la Palestina macchiata da sangue e sudore, patria invisibile di tutti gli esilii.

Non è forse il lenzuolo di bombe che Israele stende su Gaza? Se esiste qualcosa di orrendo, di oscuro, è il ritmo e l’accanimento della distruzione di un territorio invaso. Come l’Ucraina. Mentre nell’impero dell’ingozzamento i formicai dei guerrafondai sono lasciati gemere di sazietà.

Mute le parole al servizio delle sofferenze, la vergogna vince, mentre gli scarti che restano formano il mercato della speranza.

Nel cercare i desideri di pace, spesso si trovano capestri, come nei programmi di sterminio che da Gaza trovano cittadinanza in altri luoghi.

Mentre la pace si arruola come puttana astratta al servizio dell’assurdo.

Nel desolato deserto di Gaza, si sente piangere solo il vento.

Dalla sua illegale nascita lo stato di Israele si è fondato sulla violenza organizzata, posseduto da un’insaziabile desiderio di conquista territoriale, e la colonizzazione della Palestina è come la vedono i suoi governi, un fatto di violenza e di terrore.

Saranno sazi solo quando l’ultim* palestinese sarà uccis* dalle loro bombe.

Non cercate i complici, sono fra di noi!

Immagine: momi-z
Memorie e oblii

Memorie e oblii

La lotta della memoria contro l’oblio, ma quando la memoria manipolata in modo sistematico diventa complice del potere più brutale, può legittimare la violenza e l’ingiustizia?

A vedere l’eccesso di brutalità, di crudeltà e di falsità che dilaga nel mondo, si può credere che un gruppo di di correttori e reazionari sarebbe in grado di scatenare una guerra di sterminio se non avesse uomini al seguito, anch’essi con le loro colpe e responsabilità?

La violenza della politica deve essere vista come parte della dinamica distruttiva dei governi reazionari, delle politiche razziste in competizione, con le devastazioni e i flussi migratori in conseguenza di tali azioni.

Ora che la guerra commerciale tramite dazi ci riguarda direttamente è come avere un cesso intasato, continuiamo a tirare l’acqua ma la merda trumpiana torna sempre a galla.

Gli imprenditori dell’odio si accaniscono contro i più deboli, con deportazioni in lager, firmano decreti sicurezza contro i dissidenti attuando il piano della P2 di Gelli. Avviandosi verso una pseudo democrazia autoritaria nella sua essenza, come nella strada già intrapresa da Orban in Ungheria.

Le anime nere eredi del fascismo che sono al governo non devono dimenticare che l’amnistia di Togliatti non era un perdono delle loro atrocità.

Tutto può ricominciare contro il nuovo fascismo e da subito, prima che sia troppo tardi.

(Testo di Angelo Montanaro, immagine da radicalgraffiti @radicalgraff)

Il grande bluff

Il grande bluff

Se non fosse tragico, sarebbe divertente. Una guerra di sterminio in corso con dittatori in progress che si accordano per spartirsi il mondo.

Trump e dintorni dettanto nuove conquiste e progetti di dominio per sottomettere intere popolazioni. Non gli sono da meno Putin e Netanyahu, da Gaza all’Ucraina, al resto del mondo.

Mentre le vecchie pietre di paragone si sgretolano, la narrazione di sofferenza non impedisce di riconoscere gli stili del colonialismo. Anime belle del linguaggio dominante incitano all’odio, ai saccheggi, alla guerra.

Ricordando il passato nel vicino presente emerge una possibile verità; gli umani si misurano sulla capacità di costruire miti ideologici e campi di sterminio.

Come l’idea del libero sviluppo del mercato mondiale sembra degna finché non si scoprono gli assassinii, le violazioni, gli eccidi che intere popolazioni subiscono per permettere ai mercanti di armi… di compilare bollettini di statistiche veritiere, previsioni catastrofiche sui destini massacrati della terra.

L’informazione in atto cospira a loro favore e i congiurati risiedono sui banchi del parlamento. L’organizzazione del silenzio passa dalla complicità dei media illusionisti, imbonitori e protettori della politica che manipola regole e leggi.

I potenti che governano con autoritarismo spietato dimenticano facilmente che i cittadini, quando capiscono il bluff, si ribellano e li abbattono.

Babilonia trumpiana

Babilonia trumpiana

Tristi figuri si aggirano per il mondo e hanno tanta voglia di incendiarlo.

Emulano Fetonte, diffondono ovunque l’odio verso i deboli, verso gli immigrati, i poveri di tutto l’universo. Si stanno attezzando per una guerra mondiale in divenire, guerra economica di stampo trumpiano, guerra in armi con distruzione generale.

Programmano armamenti mortali, le industrie belliche si preparano alla produzione di armi tecnologiche letali contro la popolazione civile, come già si sta sperimentando a Gaza.

In Europa già si comincia ad orientare l’opinione pubblica sulla necessità di armarsi, come al solito l’Italia con la sua politica dello struzzo prende tempo, ma sicuramente si accoderà all’ultimo momento.

Sono tutti impazziti. Non basta l’Ucraina che muore per noi, ci stiamo avviando in un buco nero che ci stritolerà tutti.

L’unico messaggio che passa nei media è “guerra”, chi si oppone viene deriso se non calunniato come disfattista, oppure pacifista idiota.

In questa Babilonia la società civile si deve mobilitare, opporsi ai guerrafondai, ai novelli dittatori nascosti, pronti ad approfittare degli eventi di guerra.

Promuovere la RESISTENZA ovunque nel mondo.

A. Montanaro

La pax americana

La pax americana

Molti dottori stranamori si sono insediati alla Casa bianca, sacerdoti celebranti del messia Trump, che si appresta al saccheggio delle terre rare dell’Ucraina, ricattando e trovando in Putin un degno compare, capovolgendo la storia e trasformando la Russia da aggressora ad aggredita.

Non sono il gatto e la volpe nel Pinocchio, l’uno vuole territori, l’altro minerali preziosi. Non si tratta della nuova Yalta, come qualche buontempone vorrebbe farci credere, bensì di una strategia imperiale di distruzione dei territori, che sia per estrattivismo o per essere trasformati in resort di lusso, visto quello che si propone per Gaza. Senza curarsi dei popoli che ci vivono.

Fa tutto parte di una strategia militare volta a scatenare una terribile guerra mondiale, in cui l’Arabia Saudita e Israele siano scagliati contro l’Iran, Putin contro l’Europa e per la sua disgregazione, l’America contro la Cina.

Questo resta da subire, un’Europa disfatta dai sovranisti filorussi, alleata con i tecnofascisti in sintonia con Trump.

Così come da tradizione, l’Italia si accomoda ai progetti di dominio di questi megalomani, nel ruolo di vassalli medievali.

Tutto questo mentre viviamo la cinica accettazione dell’esistente, colonizzato dalla merce tecnologica e dalla felicità a buon mercato. In attesa di raggiungere la pax americana: quella delle salme.

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