Babilonia trumpiana

Babilonia trumpiana

Tristi figuri si aggirano per il mondo e hanno tanta voglia di incendiarlo.

Emulano Fetonte, diffondono ovunque l’odio verso i deboli, verso gli immigrati, i poveri di tutto l’universo. Si stanno attezzando per una guerra mondiale in divenire, guerra economica di stampo trumpiano, guerra in armi con distruzione generale.

Programmano armamenti mortali, le industrie belliche si preparano alla produzione di armi tecnologiche letali contro la popolazione civile, come già si sta sperimentando a Gaza.

In Europa già si comincia ad orientare l’opinione pubblica sulla necessità di armarsi, come al solito l’Italia con la sua politica dello struzzo prende tempo, ma sicuramente si accoderà all’ultimo momento.

Sono tutti impazziti. Non basta l’Ucraina che muore per noi, ci stiamo avviando in un buco nero che ci stritolerà tutti.

L’unico messaggio che passa nei media è “guerra”, chi si oppone viene deriso se non calunniato come disfattista, oppure pacifista idiota.

In questa Babilonia la società civile si deve mobilitare, opporsi ai guerrafondai, ai novelli dittatori nascosti, pronti ad approfittare degli eventi di guerra.

Promuovere la RESISTENZA ovunque nel mondo.

A. Montanaro

La pax americana

La pax americana

Molti dottori stranamori si sono insediati alla Casa bianca, sacerdoti celebranti del messia Trump, che si appresta al saccheggio delle terre rare dell’Ucraina, ricattando e trovando in Putin un degno compare, capovolgendo la storia e trasformando la Russia da aggressora ad aggredita.

Non sono il gatto e la volpe nel Pinocchio, l’uno vuole territori, l’altro minerali preziosi. Non si tratta della nuova Yalta, come qualche buontempone vorrebbe farci credere, bensì di una strategia imperiale di distruzione dei territori, che sia per estrattivismo o per essere trasformati in resort di lusso, visto quello che si propone per Gaza. Senza curarsi dei popoli che ci vivono.

Fa tutto parte di una strategia militare volta a scatenare una terribile guerra mondiale, in cui l’Arabia Saudita e Israele siano scagliati contro l’Iran, Putin contro l’Europa e per la sua disgregazione, l’America contro la Cina.

Questo resta da subire, un’Europa disfatta dai sovranisti filorussi, alleata con i tecnofascisti in sintonia con Trump.

Così come da tradizione, l’Italia si accomoda ai progetti di dominio di questi megalomani, nel ruolo di vassalli medievali.

Tutto questo mentre viviamo la cinica accettazione dell’esistente, colonizzato dalla merce tecnologica e dalla felicità a buon mercato. In attesa di raggiungere la pax americana: quella delle salme.

L’orror vacui

L’orror vacui

Ogni anno, anzi ogni nuovo giorno, siamo messi a confronto con un “mondo nuovo”, l’umanità si trascina avanti, giorno per giorno, senza neppure volgere uno sguardo all’indietro (vuoi con rabbia, vuoi con nostalgia), a differenza dell’angelo di Klee, il quale invece volge all’indietro il capo, sebbene trascinato in avanti dall’uragano della storia.

L’umanità attuale in realtà guarda altrettanto poco indietro che avanti: durante il suo volo i suoi occhi restano chiusi, tutt’al più fissi sull’istante presente.

Come una verità vale una vero-simiglianza, mentre la democrazia sprofonda in una impenetrabile giungla informatica si resta prigionieri dei “social-bot”, come membri tribalizzati in politiche identitarie. L’odierno tribalismo si rileva non solo a destra ma anche nella politica identitaria delle sinistre.

La tribalizzazione progressiva della società mette a rischio la democrazia. Essa conduce una dittatura tribale dell’opinione e dell’identità.

Mentre l’oscenità dei massacri nelle varie guerre viene degradata a supporto pubblicitario.

Ora che l’odio si vende sul mercato trumpiano, lo ricevono franco domicilio le truppe sovraniste sparse in Europa.

Persino la guerra non si svolge più sui campi di battaglia, la morte arriva comodamente ogni momento in città, come in Ukraina, Gaza e in altri luoghi. Come l’acqua, il gas e la corrente elettrica, la morte viene fornita a domicilio da migliaia di kilometri di distanza, mentre i manovratori si lavano le mani nell’innocenza.

Le azioni di rimpatrio dei latini sudamericani attuate da Trump sono paragonabili alla caccia degli ebrei in Germania. Mai come ora siamo inconsapevolmente prossimi alla catastrofe. La nuova grammatica ha determinato un nomos in cui le guerre ininterrotte continuano a essere centrali nella vertigine distruttiva.

E i creatori d’odio non hanno smesso di utilizzare i sentimenti.

Il mondo globalizzato ha annullato ogni confine e si assiste al proliferare di armi tecnologicamente terrificanti.
La merce di Caino continua ad essere sempre più richiesta e ad essere fornita franco domicilio per i bisogni necrofili dei soldati della post-modernità; i mezzi più sofisticati della tecnologia bellica e la nobile indeterminatezza di un terrorismo fanatico fanno parte di un medesimo quadro sistemico.

A. Montanaro

La coscienza all’ingrasso

La coscienza all’ingrasso

Quanto più totale è il potere, tanto più muto il suo comando.

Quanto più muto un comando, tanto più naturale l’obbedienza.

Quanto più naturale l’obbedienza, tanto più assicurata l’illusione di libertà.

Quanto più assicurata l’illusione di libertà, tanto più totale il potere (Anders).

La passività è completa e con ciò il nostro asservimento. Saltelliamo in una presunta attività e in una presunta libertà. Allora veniamo persino “defraudati della libertà di percepire la mancanza di libertà”, e quando come consumatori coatti diamo la caccia alle merci fino all’ultimo spazio dell’anima diamo vita all’ultima riserva di “privato”, di libertà e di dignità.

Essere sazi di merci, di opinioni, di sentimento, di atteggiamenti terribilmente sovraccaricati di servilismo.

I produttori delle opinioni non hanno alcun timore che si smascheri il fatto che sono loro stessi a produrre opinioni. Il potere di questi gruppi d’interessi è di erigere pareti di filo spinato in difesa della non verità dell’odierna situazione umana, mentre la privazione di libertà viene perlopiù perpetrata in nome della libertà.

Si può affermare che in nessuna epoca il potere dominante è stato esercitato con buona coscienza come in quella attuale. Riducendo l’umanità come le oche all’ingrasso.

A. Montanaro

La tristezza di Bel Ami

La tristezza di Bel Ami

Il tentativo totalitario di rendere superflui gli umani riflette l’esperienza delle masse moderne, costrette a constatare la superfluità su una terra sovrappopolata (8 miliardi). Le società dei morenti, in cui la punizione viene inflitta senza alcun reato, lo sfruttamento praticato senza un profitto, e il lavoro compiuto senza un prodotto sono luoghi in cui si crea l’insensatezza. Così la nuova destra populista, fascista e razzista, produce cittadini superflui che accettano di essere tali.

L’ideologia populista è una sostanza tossica che produce sottomissione, obbedienza, asservimento e dipendenza. Sembra che nessuna rivoluzione abbia mai avuto successo. Attenzione al paradosso: la rivoluzione vuole la libertà, viene attuata ma ne consegue l’opposto della libertà.

Slogan o altre amenità non sono sufficienti per far sfociare il malessere nel riscatto, come succede con le facili parole d’ordine sindacali se la stessa democrazia sindacale viene violata continuamente e c’è mancaza di unità tra le sigle. Nel descrivere la “banalità del male”, Arendt prefigurava come molti protagonisti del nazismo fossero dei babbei.

Proprio per questo oggi il treno trumpiano trasforma gli orban, i fico, i salvini, i meloni etc… con tutto il corollario dei nazi-fascisti.

Ci incamminiamo verso la fine del vivente e la sua sostituzione con le macchine (AI). Altro che la sostituzione etnica sbandierata dai fascisti.

La rivolta sociale come soluzione non basta! Bisogna andare oltre!

A. Montanaro

XIXIXI

XIXIXI

Per caratterizzare la vita in cui si continua ad aspettare soltanto perché si esiste. Nella cattiva eternità la vita diventa un modo per passare il tempo, ma dove non c’è tempo vissuto non c’è nemmeno vita.

Nel quotidiano il gioco grottesco e futile serve nella speranza di passare il tempo, mentre al centro della nostra incuria l’occupazione è stornare lo sguardo dalle rovine. Nell’epoca del neo-liberismo finanziario sembra che sia stata creata una congiura del silenzio.

Con il cambiamento climatico si diventa i signori dell’Apocalisse. Dopo la minaccia nucleare, anzi insieme ad essa, la nuova minaccia di sterminio viene dal clima, come esito delle azioni dell’uomo faustiano, che così si avvia a trasformarsi in una nuova specie, in attesa del desiderato titano che spera perdutamente di tornare ad essere uomo.

Le guerre in corso sono già ben 785. Se non si aprono gli occhi a coloro che non capiscono ancora, il presente prossimo sarà costellato di guerre per l’acqua, che sostituiranno o si aggiungeranno a quelle per il petrolio.

Le colpe non sta nel passato, ma nel presente e nel futuro e non appartengono solo ai politici, ma anche a noi, eventuali vittime. Essendo sovrani di passività si vive in bolle galleggianti, né vivi né morti, come il famoso gatto di Schrödinger. Come il non lavoro nel tempo libero produce non libertà, il non lavorare è una maledizione e si finisce per stare seduti a guardare la tv tutta la vita.

Nel secolo passato si diceva di “non avere niente da perdere tranne le proprie catene”, oggi si crede di possedere tutto grazie alle proprio catene. Mentre si vive in una situazione da eremiti digitali.

A. Montanaro

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