I dannati del mondo
Attraversano deserti infuocati lasciando scie di morti.
Attraversano valli e monti innevati nelle bufere, lasciando scie di morti congelati.
Attraversano mari in tempesta lasciando scie di naufraghi e morti.
Non si fermano davanti a muri innalzati dall’ipocrisia razzista.
Ma chi sono?
Sono le migliaia di vittime delle guerre volute dalle pseudo-democrazie finanziarie, sono le vittime delle rapine delle multinazionali petrolifere.
Le vittime delle industrie delle materie prime che hanno devastato le loro terre.
Le vittime delle industrie agro-alimentari che hanno messo in ginocchio le loro colture.
Vittime delle religioni oscurantiste che non rispettano la vita.
Vittime di guerre combattute con armi che i governi occidentali forniscono ai satrapi che li governano.
Sono migliaia e migliaia questi dannati che si aggirano per il mondo. Non chiedono nulla, solo i loro diritti di giustizia per quello che hanno subito.
Chiedono la restituzione solidale di tutto quello che hanno sottratto loro.
Chiedono che i capi di governo che hanno mandato eserciti nelle loro terre per distruggerli vengano giudicati dai Tribunali per crimini contro l’umanità.
Non si può essere sordi e ciechi davanti alle tragedie che hanno procurato loro le grandi istituzioni bancarie internazionali.
Questi popoli in cammino chiedono alla nostra opulenza consumistica cure per i loro figli, chiedono quello che le industrie farmaceutiche negano loro.
È arrivato il tempo di rispondere alle loro richieste, il tempo di pagare il debito nei loro confronti, il tempo di aprire le frontiere e dare loro quello che gli è dovuto.
Non saranno gli ignobili razzisti della Lega a fermarli, non saranno le armi di distruzione a fermare questo esodo.
Noi umani consapevoli apriremo loro le porte delle nostre case, apriremo i nostri muri per farli passare, perché loro aiuteranno noi a liberarci dalle oppressive leggi dell’economia liberista che sta devastando anche noi.
A. Montanaro
Migranti
Dedicato a tutti e tutte le migranti i cui diritti sono calpestati.