Spiriti liberi
La teologia come falsa scienza del divino, oppure scienza della finzione per l’assoggettamento al potere clericale.
Per l’ostinata astuzia della ragione conviene preferire il giardino di Epicuro. Conviene consumare le ostilità di questo mondo preferendo l’amore sessuale, le voluttà fisiche, la sensualità senza limiti e la sregolatezza di tutti i sensi, alla Rimbaud. Fuggire dalla metafora dell’ignoranza dell’inferno, dedicarsi ai piaceri della natura, sfuggire l’autorità che reprime: tutto per la libertà del piacere e del desiderio, per la liberazione del corpo.
Via le finzioni, quello che conta è la realtà qui e ora. La tristezza, le pene, l’angoscia, il rimorso, la disperazione e altre tristi passioni non hanno alcuna ragione di esistere.
Via dalla sessualità misogina, fallocratica e violenta verso il corpo. (altro…)
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