Correre in continuazione con il paesaggio che corre insieme a te, per condurre infine una prolungata e rispettabile esistenza di moderata infelicità.

Liberare uomini e donne dall’ansia dei conflitti: ecco il massimo di questa nuova era. Farci passare da una vita di stagnazione tormentata a una vita di stagnazione compiaciuta. Trasformare tutti gli asceti in edonisti e tutti gli epicurei in flagellanti, per giustificare un illusorio presente trasformarli in maschere di pietra, usando la menzogna come cemento della coesione sociale. E’ il fondamento della narrazione mafiosa come regime salottiero, nei riservati club massonici, dove si preparano strategie per svaligiare banche a danno di risparmiatori e pensionati.

Non ne usciremo mai dalla nostra ingenuità perversa e coatta. Sempre alla ricerca di un protettore che ci tranquillizza nella nostra servitù volontaria. Considerato che chi ci governa conduce una guerra dichiarata ai poveri (definiti “assistiti”) anziché alla povertà (definita “congiunturale”).

Mentre le nuove generazioni avanzano per festeggiare la loro gaiezzae la disoccupazione futura del dopo-scuola, si distraggono con l’arte del divertimento contro la scienza del lavoro. Una massa di giovani si precipita giornalmente in strada, maschi e femmine, convinti che ballare sul ponte di un Titanic sia una forma di eroismo.

A naufragio compiuto non resta che il lamento funebre delle realtà perdute.

Si realizza così il principio della Regina Rossa (Carroll).

Così la grande, maledetta società dei talk show ha trasformato in criceti le nuove generazioni. Non si vede il nuovo mondo che è dentro ciascuno di loro, che aspetta di nascere. Attori capaci di recitare una sola parte: quella del consumatore. Oppure capaci di un solo desiderio: quello di essere schiavi soddisfatti, come l’uomo dei dadi.

A. Montanaro

Image: ‘Daniel-Vincent Bernard, Mañana, 2009’

Daniel-Vincent Bernard, Mañana, 2009

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