Da un anno molte orchestre composte da trombette e tromboni suonano l’opera prima della guerra in Ucraina, opera prima bourrage de crâne, tutti proni nell’elogio dei martiri che si immolano per difendere noi, occidentali, naturalmente democratici, contro la tirannia di Putin l’invasore.

Qualcuno comincia a mettere in dubbio che le cose stiano andando nel verso voluto dal racconto, naturalmente subito tacciato di putinista al soldo della pace.

Non si parla del nascosto, cioè le armi che l’industria bellica occidentale continua a fornire agli ucraini, come dire “noi facciamo affari con la vostra guerra e voi morite per noi”.

Mentre il governo Meloni composto principalmente da fascisti nostalgici del ventennio e nuovi reazionari pronti a vendicarsi per i tanti anni messi in disparte apre la strada a quelli che scorrazzano davanti alle scuole per punire chi fra le persone giovani non la pensa come loro.

L’indicibile ministro degli interni e quello della scuola, in coppia, non perdono occasione per rivendicare le loro azioni intimidatorie su chi non ubbidisce alle loro regole anti-democratiche.

Mentre la mummia Berlusconi lancia segnali in favore di Putin, amico di letto e di affari.

Stiamo subendo tutto questo mentre le reazioni di cittadine e cittadini democratici, che pure si verificano, sono messe sotto silenziatore da tanta potenza mediatica.

Il futuro è sempre stato un’incognita. Nel tempo presente sembra pericolosamente inclinato verso la distruzione dell’umanità in una guerra nucleare. Sapremo evitarla?

A. Montanaro

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