Finita l’era dell’uroboro, nella santificazione popolare imposta con il lutto nazionale dal governo della destra meloniana. Mentre i vermi darwiniani si disputano la salma, il sovraccarico informativo sostituisce la mancanza di notizie.

L’infobosità attraversa il corpo giornalistico, salvo alcune eccezioni, per il resto tanti coccodrilli infestano tutti i palinsesti nazionali.

I cittadini e le cittadine stufe di trenta anni di berlusconismo osceno e pornografico hanno ignorato lo spettacolo mistico religioso abbondantemente trasmesso dalle reti di mediaset e non solo.

Non si può dimenticare il potere esercitato da Berlusconi per salvarsi dai molti processi che lo hanno visto protagonista nell’arco della sua azione politica. Oggi molti eredi invocano la sua innocenza, molte vedove si aggirano nella speranza di un beneficio. Mentre altre si preparano nella ricerca di un sosia che possa continuare la tradizione del “me ne frego”.

Lo spettacolo è finito. Oggi un’emergenza pericolosa inizia a scorgersi all’orizzonte. Il governo di destra sta corrompendo la democrazia smantellando le regole costituzionali. Bisogna fermarli prima che si compia il delitto.

Smascherare le loro intenzioni da subito, mettere in opera tutte le forme di lotta per fermare lo scempio della costituzione.

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