Nel parlamento come saloon risonante, vecchi politicanti tendono a somigliare ai loro elettori-servitori. Si manifestano nella risacca lunare per nutrirsi della segatura mentale che riempie i cervelli della destra tutta italica.

Così vengono siglati patti di stupidità per le buone cause. Mentre le carneficine a fin di bene si espandono nel mondo, nel secolo del pirocene romano va in scena la rappresentazione finale della politica italiana.

Siamo passati dallo spirito della legalità democratica allo spirito tecnocratico. Con una successione di premier “tecnici” al governo, entriamo quindi in una fase di tecno-soluzionismo, da qui alla ricerca dell’uomo o della donna della provvidenza.

Ora che l’eccesso del comico “grillo” nelle quotidiane politiche conduce rapidamente al suo fallimento, finisce la non storia di un movimento nato dalla vanità di un manipolo di rampolli senz’arte, che illusi dalla comicità credevano di fare una rivoluzione (quella dei parvenù). Ora giacciono come soprammobili funerari di non gloria, cercano di sfuggire alla pesantezza assassina, personaggi forzati, impastati e appiccicati ai loro desideri, alle loro false passioni, ai vizi di politicamente corrotti, come il rito della torta di Beltane, non rito di sacrificio ma di tradimento.

Nell’estate più torrida è partita un’armata di cicale, che attraverso lo “stargate” della penisola hanno assordato i futuri elettori.

Nell’oscura compagine para-fascista si prenota una vecchia mummia per un posto al senato, un oligarca che in passato ha rovinato e ridicolizzato l’Italia.

Ci siamo ritrovati di nuovo nella palude di Lerna.

Ci meritiamo tutto questo?

A. Montanaro

Immagine: Trippy Trevor (They Might Have Feelings)
https://www.deviantart.com/trevor4ever/art/Trippy-Trevor-They-Might-Have-Feelings-582306509

Vai alla barra degli strumenti