I video riprendono l’intervento tatrale delle lavoratrici della OMSA di Faenza in occasione dell’assemblea nazionale Punto G, genere e globalizzazione, che si è tenuta a Genova il 25 e 26 giugno. Oltre 300 dipendenti della OMSA, in maggior parte donne e non più giovanissime, rischiano di rimanere senza lavoro.



Scrivono: ” Lo stabilimento OMSA di Faenza (RA) sta per essere chiuso, non per mancanza di lavoro, ma per mettere in pratica una politica di delocalizzazione all’estero della produzione per maggiori guadagni.
Il proprietario dell’OMSA, il signor Nerino Grassi, ha infatti deciso di spostare questo ramo di produzione in Serbia, dove ovviamente la manodopera, l’energia e il carico fiscale sono notevolmente più bassi”.



Le lavoratrici OMSA invitano tutte le donne ad essere solidali con loro boicottando i seguenti marchi:

Omsa, Serenella, Golden Lady, Philippe Matignon, Sisi, Hue Donna, Hue Uomo, Saltallegro, Saltallegro Bebè, Mandarina Duck

http://www.facebook.com/bomsa.boicottaomsa

Una proposta:


Eleonora Castellucci, del Teatro due mondi, spiega come è nato questo lavoro e perché



Samuela Meci (CGIL) descrive il percorso teatrale, la situazione attuale, e invita a boicottare la OMSA

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