Dopo anni di assenza, la piazza si riempie di facce sorridenti. Abbiamo risposto in tanti e tante alla chiamata del Collettivo di fabbrica – lavoratori GKL e del movimento Friday for future. Il 26 marzo ’22 eravamo in piazza a decine di migliaia, trenta, forse cinquantamila. Operai/e, studenti, precari/e, tante realtà del mondo del lavoro e dell’ambientalismo unite anche nelle parole d’ordine per reclamare che non c’è giustizia sociale senza giustizia climatica e viceversa. La presenza di tante persone giovani fa molto sperare nella voglia di ribellarsi insorgendo contro la precarietà, contro l’accaparramento delle risorse che porta alla distruzione del nostro pianeta e alle conseguenze della guerra, contro la privatizzazione della sanità e contro il riarmo.
Nella quasi totale censura dei media mainstream, la “nuova classe dirigente” cresce. Sono i/le giovani studenti precarizzat* che con il supporto immancabile degli operai insorgono contro governi dragoniani e criminali. È solo l’inizio. Queste manifestazioni spazzeranno via il marciume di questa democrazia corrotta, guerrafondaia, cannibale. Contro tutte le guerre … rivoluzione!
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