Sballottaggio!!!

Sballottaggio!!!

L’assalto al treno ha lasciato sul terreno molti feriti e morti, tutti i clan hanno fatto dichiarazioni trionfalistiche circa il bottino guadagnato dall’assalto.

I feriti al primo assalto verranno premiati al secondo, sotto forma di presidenze di commissioni, di enti, insomma il sotto-governo.

Il bulletto nazionale ha fatto dichiarazioni devianti dalla realtà.

Malgrado il pessimismo nazionale, il partito dell’astensione ha prevalso. Ancora una volta i fatti dimostrano quanta lontananza c’è tra la politica e i cittadini.

Hanno calcato la scena vecchi politicanti corrotti, riciclati nelle liste delle milizie cittadine. Tutto il variegato mondo delle clientele si è scatenato in uno storytelling inedito, destra e sinistra allo stesso modo.

Tutti a promettere paradisi artificiali per il futuro prossimo. Sul terreno della pubblicista si sono viste situazioni inenarrabili, con dibattiti televisivi a senso unico e sacralizzati nel pensiero unico renziano. Nessun programma che riguardi i cittadini e le loro esigenze, tutto sparito nel bailamme del non-linguaggio.

Siamo in una deriva esistenziale pericolosa, con l’Europa in declino di democrazia e forze reazionarie che emergono da un oscuro passato.

Nell’attesa del Brexit prossimo futuro non c’è da rallegrarsi. Prepariamoci al naufragio.

Dalle riserve indiane non arrivano segnali di fumo che possano rassicurare, non si sentono tamburi di guerra provenienti da quelle parti.

Dal vicino medio oriente i nuovi Rais non promettono niente di buono, nessuna pace in vista per i prossimi anni a venire.

Affogheremo nel nostro vomito egoista, per non riscattarci dalla nostra miseria umana.

Come sempre, come popolo siamo attratti da un piatto di pane e lenticchie. Nessuna speranza per le generazioni future, visti i risultati di queste elezioni.

Siamo in attesa del referendum di ottobre, dove sono in gioco quel poco di diritti che ci sono rimasti.

 

A. Montanaro

 

Ammainati!

Ammainati!

Siamo stati ammainati!

Monopoli. Quest’anno il premio della Foundation for Envoronmental education “Bandiera blu” non ci tocca. Motivo: il mal funzionamento della raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta.

Il primo cittadino sindaco Romani, noto per farsi fotografare in ogni occasione (a lui) propizia, ha farfugliato banali scuse per l’ambito riconoscimento negato.

I suoi sodali dell’amministrazione cittadina, a cominciare dall’assessore Campanelli detto Drin Drin, fino all’assessore alle politiche giovanili Spada detto Sciaboletta, non si sono visti in circolazione, tutti latitanti dalle solite comparsate elettoraliste.

Qualche timida contestazione è arrivata dalla debole opposizione monopolitana, per il resto tutto tace.

Non parlano gli imprenditori sedicenti “operatori turistici”. Non parla quella moltitudine di gestori B&B, erano già tutti pronti per l’inizio dell’estate 2016.

La tosatura del turista quest’anno verrà fatta in tono minore. Molti iniziano a pensare, vista l’aria che tira, che sia meglio tornare al vecchio mestiere di magliaro.

Nessuno si è preso la briga di riflettere sulle mancanze che si sono verificate, tutti allegramente impegnati a contare i guadagni delle favolose estati monopolitane.

Oltre alla mancata raccolta dei rifiuti differenziati, bisogna mettere in conto la mancanza di professionalità dei gestori dei lidi, la privatizzazione delle spiagge, la pulizia e l’igiene degli alimenti, il fracasso della movida nel centro storico, la totale negligenza nell’emissione degli scontrini in bar e ristoranti (che quando richiesti sono spesso registrati con cifre inferiori a quella pagata).

Nelle poche spiagge libere si susseguono furti in continuazione, non vi è alcuna sorveglianza urbanistica del territorio, la trasmissione ai turisti della cultura e della storia del luogo è zero.

E la città per anni è rimasta muta e sorda rispetto a questa sciagurata amministrazione, complice anche la catena di omertà dei giornalisti locali, che non hanno mai disturbato l’operato del sindaco.

L’ennesimo schiaffo è arrivato con l’arresto di sette pescatori per truffe di carburante, ancora tutto da verificare.

Questa è la Monopoli della destra al suo governo, la Monopoli dell’antica cultura magliara.

La Monopoli scivolata verso il malaffare urbanistico, senza alcun controllo degli inquirenti, la Monopoli dal futuro incerto e pericoloso.

Per l’estate 2016 verrà issata la bandiera della vergogna sul pennone del Castello di Carlo V.

 

A. Montanaro

 

Immagine: ‘Constructed from litter collected from a half hour walk on a Fleurieu beach+:(

 

Constructed from litter collected from a half hour walk on a Fleurieu beach :(

Ubique!

Ubique!

93231349_eba745da1dQuando fanatici teocrati di entrambe le sponde si alleano sono guai seri per l’umanità.

Così più si allunga l’aspettativa di vita più si allontana il sistema sociale. Mentre all’angoletto della quotidianità agonizzante sei considerato solo per il tuo potere d’acquisto.

Nelle solitudini dei telegiornali, passi l’ultimo tempo rimasto ad ascoltare delle tante carneficine che si perpetuano nel mondo, da quelle in Africa a quelle dei poliziotti bianchi contro ragazzi di colore disarmati, delle polizie etniche nei deserti del petrolio, delle primavere arabe affogate nel sangue.

Mentre sulle capitali piovono missili occidentali. Che morte è mai questa?

Mentre entra in commercio l’elisir di lunga vita – cento anni minimo garantito.

Tutto per amore come quintessenza dell’uomo comico o come dell’amore comico dell’uomo. Un amore schivo per servile convenienza? Così da sembrare, gli umiliati, per vocazione.

Questo mondo ri-trovato di squadracce ex-fasciste, e branchi di ex-democristiani, e bande di ex-preti, con mute di bulli di quartiere, che mondo è?

Forse il primo mondo che si nutre di privilegi a spese di chi vive guerre economiche e razziste, a spese dei sopravvissuti di naufragi nel mediterraneo.

Un mondo privilegiato, protetto dallo Stato che incoraggia la schiavitù.

Ai nostri politici gli viene un’erezione solo quando incassano una tangente.

Quando il soffio della libertà attraversa le acque sporche dove trionfa l’obbedienza. Nel regno della massima schiavitù chi indice la possibile libertà?

Solo gli ultimi angeli caduti beneficiano della passione incandescente della libertà.

Mentre la plebe assente si glorifica nel grasso dello Spirito Santo, che predica alle vittime designate di sostituirsi agli agnelli sacrificali.

Mentre i lupi travestiti da pastori derubano i cittadini trasformati in gregge.

E tutti in transumanza con i pacchetti-vacanze detti obbligazioni subordinate, per l’ultima stagione di rigor mortis.

Così dopo un’infanzia e una gioventù, una famiglia di bigotti incancreniti affronta la vita da incubo che li attende.

Tutti uniti davanti a specchi deformanti e compiacenti di se stessi nei ruoli che il sistema assegna.

I briganti delle banche gioiscono nei loro inganni per il beneficio ricevuto, così la santa alleanza massone-cattolica si compie nella benedizione vaticana.

Una vita a ricarica di pile a batteria delle convenienze fino all’esaurimento delle stesse, per le solite minestre riscaldate.

Mentre lentamente si segue il karaoke sociale e il wusterl alla birra, scorre dall’esofago al water tutta l’esistenza umana e fluisce nella cloaca dell’eternità.

Quante energie spese per sostenere un sistema di devastante marciume, una struttura cattolica nonché laica, ovvero italiana.

Vittime trionfanti di perdono accordato per ogni misfatto, fatto passare per peccato veniale.

Viva l’anno santo!

– Pietismo cinico – di cascami di canaglie.

Essere trascinati nello strazio della volgarità della fiera dei falsi problemi. Per finire nel ruolo del consumatore coatto. Tutti prigionieri di una macchina cannibale, una cloaca antropofaga.

Nessun rancore verso quelle marionette su una scena troppo grande per il nostri destini, per quelle fabbriche di rotelle docili per la macchina sociale.

Bravi sposi, bravi padri, bravi lavoratori, bravi cittadini, ma soprattutto bravi credenti.

Mentre sogniamo quell’eterna Utopia che ci permette di continuare a vivere.

 

A. Montanaro

 

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Views from Destiny
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