L’assalto al treno ha lasciato sul terreno molti feriti e morti, tutti i clan hanno fatto dichiarazioni trionfalistiche circa il bottino guadagnato dall’assalto.
I feriti al primo assalto verranno premiati al secondo, sotto forma di presidenze di commissioni, di enti, insomma il sotto-governo.
Il bulletto nazionale ha fatto dichiarazioni devianti dalla realtà.
Malgrado il pessimismo nazionale, il partito dell’astensione ha prevalso. Ancora una volta i fatti dimostrano quanta lontananza c’è tra la politica e i cittadini.
Hanno calcato la scena vecchi politicanti corrotti, riciclati nelle liste delle milizie cittadine. Tutto il variegato mondo delle clientele si è scatenato in uno storytelling inedito, destra e sinistra allo stesso modo.
Tutti a promettere paradisi artificiali per il futuro prossimo. Sul terreno della pubblicista si sono viste situazioni inenarrabili, con dibattiti televisivi a senso unico e sacralizzati nel pensiero unico renziano. Nessun programma che riguardi i cittadini e le loro esigenze, tutto sparito nel bailamme del non-linguaggio.
Siamo in una deriva esistenziale pericolosa, con l’Europa in declino di democrazia e forze reazionarie che emergono da un oscuro passato.
Nell’attesa del Brexit prossimo futuro non c’è da rallegrarsi. Prepariamoci al naufragio.
Dalle riserve indiane non arrivano segnali di fumo che possano rassicurare, non si sentono tamburi di guerra provenienti da quelle parti.
Dal vicino medio oriente i nuovi Rais non promettono niente di buono, nessuna pace in vista per i prossimi anni a venire.
Affogheremo nel nostro vomito egoista, per non riscattarci dalla nostra miseria umana.
Come sempre, come popolo siamo attratti da un piatto di pane e lenticchie. Nessuna speranza per le generazioni future, visti i risultati di queste elezioni.
Siamo in attesa del referendum di ottobre, dove sono in gioco quel poco di diritti che ci sono rimasti.
A. Montanaro