Non passa giorno che non si faccia polemica sul consigliere G. Spada con delega alla cultura.

Le notizie si accavallano sul modo in cui gestisce la delega alla cultura di Monopoli.

Siamo in grado di svelare la vera ragione dei comportamenti del suddetto Spada.

Bisogna risalire a molti anni addietro quando vagava in Porta Vecchia in stato confusionale. I ragazzi della tribù cambusieri lo aiutarono a rimettersi e lo adottarono.

Per molti anni ha vissuto con la tribù di adozione, partecipando a tutte le feste e bevute della comunità tribale. Confidandosi con loro ha rivelato di essere un extraterrestre naufragato al largo di Porta Vecchia.

Viene dal pianeta di Sauris orbitante intorno a Marte.

Infatti dietro il camuffamento attuale ha un altro aspetto.

La sua pelle squamata gli permette di mimetizzarsi, con la lingua vermiforme e con la coda prensile  lo fa assomigliare ad un camaleonte che cambia colore in base agli umori percepiti.

La tribù di adozione per potersi sbarazzare di un personaggio che cominciava ad essere ingombrante lo propose in una lista di appoggio al centro-sinistra.

Una volta eletto attirò l’attenzione del Podestà Romani che gli propose la delega alla cultura.

Detto fatto! A parte lo stipendio percepito e il potere di esercitarsi nelle sue variopinte posizioni politiche, il Q. d’I. pari allo zero, non riesce mai ad avere una percezione della realtà dei fatti che lo circondano.

Difatti sul pianeta Sauris i giorni vissuti riguardano quelli di domani, inoltre non esiste cultura nel senso che conta solo l’esperienza della vita vissuta in base al prossimo domani.

Trovandosi completamente spiazzato nel contesto terrestre hanno cercato di informarlo sul nostro sistema culturale. Ma niente da fare. E’ riuscito a stento a leggere “L’uomo senza qualità” di Musil e ad incuriosirsi de “Il barone rampante” di Calvino. Pertanto cambia continuamente idea sul da fare tipico degli abitanti di Sauris.

Una “gola profonda” in vena di confidenze e bevute ci ha rivelato che il Podestà Romani offrendogli la delega alla cultura sapeva già che era inadeguato.

Ca  va sans dire….

A. Montanaro

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