2870834469_e8ddd8777fEccole le vecchie baldracche che avanzano nelle desolate periferie con i loro ventri deformi, sono i saldi della vecchia mummia Italica.

Pattumiera piena di rimasugli di quello che si sono divorato, riempiendo librerie di menzogne di come la vita è bella con il libero mercato.

Finita l’era delle audaci rapine, furti con destrezza, il mercato avrebbe messo un freno a tutto.

Non avevano previsto i burocrati statali, organizzati in rapine più corpose governative! Così il potere della finanza, sotto le sembianze di una troia imbellettata e discinta, va alla caccia di consensi senza ritegno. Così le truppe corazzate dell’imbonimento televisivo con il loro corredo di culi e tette, stornellatori da bordello, matrone e mezze seghe da avanspettacolo, con presentatori bisunti, tutti intenti a sdoganare le perversioni dell’intero paese.

Mentre tutto rotola, i potenti gonfi come batraci si godono le ricchezze prodotte dalle rapine, sono tutti nell’ammucchiata, un via vai continuo di faccendieri, impresari e grandi burocrati degli enti statali, pusher di cocaina, amici degli amici…… tutta la truppa circense nell’anticamera della politica.

Si sono comprati i cervelli a stock di intellettuali, greggi di intere università, portarti al pascolo del profitto.

Tutti a partecipare alle notti di Valpurga con canti di streghe sexy.

Camionate di assessori candidati sindaci e sindaci, consiglieri trombati in attesa di incarichi da sottogoverno, tutto quel cascame di corrotti e corruttori che stanno massacrando il paese.

Si fanno affari con le borse dell’intrallazzo, le quotazioni delle carriere, con l’indice alle stelle, c’è più contrattazione nel sottobosco politico che in piazza Affari.

Sono obesi da orgoglio fino a scoppiare.

Il renzismo come il nuovo mainstream, il dopo Berlusconismo, la sua continuità.

I partiti si sono trasformati in tribù, Con capi e sottocapi, a caccia di bottino, come la tribù di Piazza Affari, che gestisce la bisca più truffaldina che sia mai stata messa in piedi.

Come dire “Delinquenti nella legalità”.

Tutti a vendere packaging vuoti ben imballati.

Come avvenne con Craxi e Berlusconi dopo, gli intellettuali si stanno arruolando nella nuova mangiatrice renziana pronti all’azione dell’elogio della nuova era.

Sono come le puttane che si danno arie da signore, le cocotte al seguito.

Sciamano come fuchi gonfi di testosterone nell’orgia dell’apparenza, così tengono al guinzaglio la democrazia, è come il gioco dei Master-chef, il simulacro dell’alimentazione televisiva, come nei camerini dei teatranti da nouvelle vague, i riciclati politici cambiano costume per una nuova piéce teatrale.

L’iperliberismo consegna l’unica legge dei mosè della finanza, le sole tavole di legge che rendono legale il crimine di quei sant’uomini squallidi criminali. Mentre da paese dei balocchi siamo diventati il paese dello svaccamento grillo-Salvinista, da “più fica per tutti” a “austerity democratica” solo per i cittadini.

Tutto con gli sghignazzi della piccola borghesia bottegaia come colonna sonora, con facce da mummie botulinate e pance da balene.

Ci trovi anche qualche intellettuale tascabile colmo e vanitoso, in tutte le sedi dove si semina zizzania in casa d’altri, mentre affogano nella loro cialtroneria.

Comparsate ministeriali per clamorosi annunci finanziari, come sgangherati straccivendoli il Vaticano mobilita le canoniche, una truppa conoscenza che sfila accanto a pii puttanieri, le grandi concentrazioni di fredisfraghi, cornuti e divorziati nello spettacolo della family day, mentre la realtà si scioglie nei grigi colori della menzogna, come i bugiardini che ci rassicurano del veleno che ingoiamo ogni giorno.

 

A Montanaro

Immagine: https://www.flickr.com/photos/featheredtar/2870834469

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