Il Parco agricolo del Ticinello, Milano sud, è un angolo di campagna nel cuore della città, che rischia di essere stravolto da un progetto di “valorizzazione” del Comune su cui si stanno facendo sentire cittadine e cittadini organizzati in comitati, associazioni e collettivi.
TICINELLO: VOGLIAMO UN PARCO AGRICOLO, NON UN GIARDINO URBANO
Il progetto del Comune di Milano sul Parco agricolo del Ticinello ha sollevato la ferma opposizione di chi abita in Zona 5, con il supporto della Rete dei Comitati milanesi e di altre realtà ambientaliste, che chiedono di preservare la connotazione agricola e la biodiversità del Parco, rifugio per molte specie di uccelli (alcune protette a livello europeo) e di insetti, tra cui le lucciole.
Con i suoi 88 ettari è il quarto per superficie dei parchi milanesi ed è la punta più vicina al centro urbano del Parco Agricolo Sud Milano.
Le criticità sollevate dal coordinamento a cui partecipiamo riguardano “sia il senso generale del progetto, che cambierebbe il paesaggio di questo luogo, ormai più unico che raro all’interno della città e molto amato da chi lo frequenta, sia alcuni specifici interventi, per l’impatto che comporterebbero sulla biodiversità e sul consumo di suolo: inquinamento luminoso, percorsi in calcestre e/o in terra stabilizzata, percorribilità auto, abbattimento di alberi non motivate da necessità di manutenzione, nuove alberature non conformi alla paesaggistica locale tipica della pianura irrigua”. Le criticità sono espresse in modo esteso nella lettera con cui le associazioni e i collettivi hanno chiesto la Commissione congiunta.
La prima fase dei lavori (Lotto 1) si è già conclusa, mentre devono ancora partire la seconda e la terza (Lotto 2 e Lotto 3). Prima che la discussione sul Lotto 2 arrivi in Consiglio comunale, la cittadinanza ha chiesto di essere ascoltata dalla Commissione urbanistica edilizia privata sistema agricolo milanese e dalla Commissione mobilità trasporti politiche ambientali energia protezione civile animali e verde.
La Commissione congiunta si è svolta mercoledì 13 gennaio 2020. Gran parte della seduta è stata dedicata ai progettisti, Gianluca Larroux e Amedeo Manduzio, che hanno potuto entrare nel dettaglio del progetto occupando la gran parte del tempo disponibile. L’intento, nella loro visione, è “favorire una fruizione compatibile e commerciale attraverso la valorizzazione degli elementi presenti così da arrivare al riconoscimento di un luogo che rischia di diventare altrimenti un non luogo”.
La concezione degli architetti, che vedono nel parco un luogo poco fruibile, addirittura un “non luogo”, oltre ad essere in contrasto con i criteri oggettivi di mantenimento della biodiversità (ad esempio l’inquinamento luminoso), si scontra con le percezioni di chi lo vive quotidianamente, che lo trova al contrario un ambiente ricco di senso, di memoria e di identità proprio perché ha mantenuto caratteristiche rurali introvabili in altri parchi cittadini.
Per questo abbiamo scritto che vogliamo che continui ad essere un parco agricolo, non un giardino urbano. Non vogliamo che il Ticinello diventi un parco urbano con dentro qualche campo coltivato e le cascine, ma un parco in cui l’intervento umano sia il più possibile limitato all’attività agricola e al mantenimento dell’ecosistema.
Tra sabato 9 e domenica 10 gennaio circa 200 persone hanno partecipato alle iniziative realizzate per informare il quartiere e l’opinione pubblica.
La petizione “Salviamo il Ticinello, l’unico parco agricolo all’interno della città di Milano” ha raccolto più di 3000 firme nel giro di due giorni.
Link alla petizione: http://chng.it/6jHcHtf5Yg