Un odio antico si aggira nella Palestina da quando, nel 1948, si proclamò lo Stato d’Israele. È il peccato originale degli europei, subito dopo la seconda guerra mondiale, dopo le dichiarazioni di T. Herzl secondo cui la Palestina era una “terra disabitata”; parole con cui l’ideatore del sionismo aprì la via dell’immigrazione ebraica in Palestina, allora sotto mandato britannico. Le responsabilità inglesi in tutto ciò che ne seguì sono scritte in fatti e documenti storici, tra cui la nota “Dichiarazione Balfour“, con la quale, nel 1917, il ministro degli esteri inglese rivela il favore del governo britannico all’idea di stabilire in Palestina la “dimora nazionale per il popolo ebraico”. Poi ci fu l’Olocausto e gli europei, pur di disfarsi dei sopravvissuti da campi di sterminio, chiusero gli occhi per non affrontare il concatenarsi di problemi derivanti dalla creazione di un nuovo Stato in una terra che disabitata non era.

Da 70 anni si succedono guerre, sia per colonizzare i territori palestinesi sia per difendersi. Da chi? Per fare chiarezza bisogna dire da subito che Israele è uno stato militarizzato (molti premier che si sono succeduti nel tempo provengono proprio dalle fila militari, incluso lo stesso Netanyahu). Con la scusa del ritorno alle origini, “bibbia alla mano” si sono usurpate terre su cui vivevano e lavoravano le popolazioni palestinesi.

Per chi oggi critica ciò che accade in quelle terre, subito parte il refrain dell’antisionismo. Dall’antisionismo all’antisemitismo si chiude il cerchio per giustificare tutte le azioni repressive contro il popolo palestinese.

Oggi il nemico è Hamas, ieri era l’OLP, tutti etichettati terroristi. Nessuno si ricorda cos’erano i gruppi di Haganah/Stern, organizzazioni paramilitari terroristiche ebraiche attive negli anni ’20 durante il mandato britannico, poi integrate nelle forze armate israeliane. Si tace sulle operazioni israeliane fuori dal proprio territorio nazionale, sugli attacchi mirati contro la leadership palestinese, sulla reclusione di migliaia di adolescenti nelle carceri, sulle sparatorie continue dei coloni armati contri i palestinesi.

Basta sentire le dichiarazioni razziste del ministro degli interni israeliano, lo stesso che in questi giorni distribuisce armi ai coloni. Ascoltare lo schifo delle dichiarazioni sia nostre che di altri paesi dove le destre che ieri negavano la Shoah oggi sono schierati tutti con Israele. Quante occasioni sono andate perdute di non tacere l’orrore che la guerra di Gaza sta producendo.

L’umanità perde l’occasione della pace, se ti tace sui massacri.

A. Montanaro

Foto di Antonio Lopez da https://flic.kr/p/5T2WXp

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