Vivere nelle gabbi di ingrasso, nell’illusione di una vita tranquilla, in attesa del giorno in cui si finisce tutti arrosto come tacchini.
Finito il tempo del destino condiviso, ereditato dagli avi, ci avviamo velocemente verso una disintegrazione europea, sotto la spinta di forze centrifughe che si stanno moltiplicando a partire da Polonia e Ungheria, sull’esempio della Brexit.
La predominanza nel mondo della frenesia del profitto immediato, gli utili enormi che la finanza ha realizzato, mostrano come il potere del denaro favorisca i regimi autoritari. Navighiamo su zattere alla deriva, sempre a rischio di colare a picco,
Perennemente spaesati, incapaci di dominare gli eventi, diretti verso il nulla.
Così nella cecità della speranza si nasconde l’illusione di una vita reale.
La distorsione umana nella modernità ha prodotto una meccanica sociale nel retro-pensiero, cioè un meccanismo che guarda sempre all’indietro, che non avanza mail e inganna in continuazione.
Nella globalizzazione il liberismo associato alla finanza ha infestato i corpi di virus sotto forma di pandemie varie, come guerre, distruzioni immense e povertà assolute.
Esclusi dalla socialità sotto l’imposizione di distanze e separazioni, nella chiusura come strumento di difesa, diffidando dei nostri simili, anche dei congiunti, divenuti fonte di pericolo. Mentre nei cieli romani il gesuita rivoluzionario lancia strali inascoltati dai briganti che gestiscono il governo illegale.
Non ci vuole una cassandra per non dirci che non vogliamo essere tacchini, nell’ora dei cigni neri.
A. Montanaro