25 aprile 2017, Milano. Intervista a Saverio Ferrari, Osservatorio democratico contro le nuove destre.

Da qualche anno il Cimitero Maggiore di Milano è divenuto teatro di manifestazioni nazifasciste, che avvengono in occasione della giornata del 25 aprile, consacrata alle celebrazioni della Liberazione dal regime fascista e dall’occupazione nazista. Le manifestazioni si svolgono al Campo 10, dove, a partire dalla metà degli anni Sessanta, sono stai riuniti i resti di alcune centinaia di caduti della Repubblica sociale.

Qui sono state tumulate alcune delle figure che hanno fatto la storia del ventennio fascista e della Rsi (Repubblica sociale italiana). Personaggi come Armando Tela, uno dei luogotenenti della “banda Koch”, partecipe diretto di torture e sevizie nella sede di “Villa Triste” di via Paolo Uccello (Villa Fossati), dove si fece uso di corde per appendere i prigionieri, di tenaglie per strappare unghie, daghe di ferro da arroventare e mettere sotto i piedi dei partigiani. Tra Roma e Milano la “banda Koch” arrestò 633 antifascisti, quaranta dei quali furono assassinati.

Qui sono sotterrati, accanto ad ex gerarchi, tre appartenenti alla Legione Muti e facenti parte del plotone di esecuzione che fucilò all’alba del 10 agosto 1944 i quindici Martiri di piazzale Loreto

Negli scorsi anni i neofascisti hanno sfilato in corteo per i vialetti del camposanto, con alcune centinaia di militanti, principalmente di Lealtà azione e Casa Pound, rigidamente strutturati, quasi in divisa, con giubbotti neri con impressi teschi o lo stemma della propria organizzazione. (Comitato lombardo antifascista)

Saverio Ferrari spiega come queste manifestazioni segnino il passaggio di testimone dai reduci repubblichini a gruppi nazifascisti in cerca di identità.

Il Dossier a cura dell’Osservatorio democratico contro le nuove destre, pubblicato ad aprile e disponibile online, documenta questa vicenda.

Dopo 4 anni, prefettura e questura hanno vietato la parata del 25 aprile al Campo 10.

La decisione è stata presa dopo forti pressioni, esercitate da un ampio fronte antifascista, nei confronti anche del sindaco e dell’amministrazione comunale, composto da Anpi, Aned (l’associazione dei deportati), Arci, Camera del lavoro, oltre che da alcuni centri sociali (Lambretta, Zam e Cantiere). (Comitato lombardo antifascista)

Il 27 aprile, una scritta intimidatoria è comparsa sul muro di fronte al locale dove Saverio Ferrari aveva appena tenuto una conferenza.

Il 29 aprile, al Campo 10, la manifestazione non autorizzata per l’uccisione del giovane del Movimento Sociale Italiano Sergio Ramelli, ucciso negli anni settanta da estremisti di sinistra, raccoglie centinaia di persone. Luciana Lamorgese, prefetta di Milano, dichiara che chi ha fatto il saluto romano sarà denunciato. Il servizio di Roberto Maggioni su Radio popolare con l’intervista a Roberto Cenati, presidente dell’Anpi Milano.

 

 

 

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