Ci vuole una vita per l’esperienza e la conoscenza, e una vita per viverle. Ma come fare per liberarsi da quella galera che è l’ordine sociale, come andarsene da una vita che non si riesce a vivere?

Ibridando le vite e i corpi in maniera cosmopolita, appropriandosi della mobilità globale e mescolando le identità culturali, quelle che nel secolo scorso definirono “razze” con un errore che si rivelò catastrofico per la nostra specie. Costruire una nuova umanità è possibile, ma solo opponendosi al processo di “razzializzazione” che costantemente cova sotto la cenere, alimentato dalle nostre stesse paure e agitatori di odio. Non esistono le razze, ma un’unica specie umana.

La meccanica del potere funziona anche così, disarticolando i corpi e ricomponendoli secondo opposizioni gerarchiche. Una “anatomia politica” indotta che funziona finché ci crediamo. Mentre la prostituzione catodica – nella rinnovata modalità digitale – non riesce ad evitare il vomito degli spettatori.

Nei rifugi dei lotofagi una consistente umanità bivacca in attesa che il vento della libertà la liberi.

Il “secolo breve” si è chiuso rifluendo verso mondi di stabilità reazionaria. Una caduta nell’ideologia della disperazione che sfocia in indefinita catastrofe della vita e del suo stesso significato. Con la scomparsa delle fabbriche il lavoro – inteso come estrazione di plus-valore dalla forza lavoro – è dappertutto e tende a coincidere col tempo di vita.

Per non subire la violenza del liberismo ci rifugiamo nel deserto e risaliamo i monti, per fare resistenza e vedere lontano.

Con l’inizio del solstizio dell’epidemia e l’arrivo di tanti soldi dalle istituzioni europee entriamo in un interregno dove il potere è dei sodalizi interessati alla gestione di questa ricchezza.

La pandemia produrrà una violenta e lunga lotta sociale in cui una moltitudine rovescerà l’ordine finanziario e globalizzato. Non saranno certamente i mainstream intossicati da sostanze filosofiche post-mondane, quelli che ancora insistono nel chiamarsi di sinistra, a formare l’onda che travolgerà l’ordine esistente, sconfiggendolo.

Mentre il pensiero va al Pêre-lachaise, cimitero dove furono fucilati i comunardi, per ricominciare la liberazione dalla fatica che uccide.

A. Montanaro

Image: ‘To boldly go where no man has gone before.‘ 
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