Una rivoluzione individualistica che si realizza attraverso la disaffezione ideologica e politica, destabilizzante della personalità. Questo stiamo vivendo.

È una mutazione antropologica globale dove governa il vuoto, un vuoto senza tragedia né apocalisse. Nell’apoteosi del consumismo esteso fin nella vita privata, nel consumo  del tempo esistenziale attraverso media plurimi, vaghi, relazioni digitali, qui c’è la nuova modernità. Vuoto generato in technicolor. Il passaggio dall’individualismo “limitato” all’individualismo “totale” ha prodotto un sistema di narcisismo politico, dove molti leader di movimenti e di partito si sganciano dal sociale per ripiegarsi su un solipsismo intimista.

La profezia di Alexis de Tocqueville si realizza nel narcisismo post-moderno, in questa società dove i rapporti di produzione sono stati spodestati a vantaggi dei rapporti di seduzione.

La seduzione, figlia dell’individualismo edonistico, è intossicata dalla manipolazione dell’elettorato mediante uno spettacolo illusionista.

Il deserto sociale guadagna terreno con la potenza del negativo, simbolo del lavoro mortifero dei tempi moderni fino al suo termine apocalittico.

Mentre il sociale va in disuso, il desiderio, il godimento, la comunicazione diventano i soli “valori”, i grandi sacerdoti predicano la diserzione di massa, la libido è frutto del deserto.

La diserzione sociale ha portato con sé la democratizzazione del “malessere di vivere”, flagello diffuso ed endemico.

La “thanatocrazia” si sviluppa, le catastrofi ecologiche si moltiplicano senza generare un sentimento tragico da fine del mondo, ci si abitua senza strazio al “peggio” che viene consumato attraverso i media, la minaccia economica ed ecologica non è riuscita a penetrare in profondità nelle coscienze indifferenti.

Nella tecnologia di controllo delicato e autogestito si socializza de-socializzando, cittadini e cittadine sono messi in sintonia con un sociale disintegrato, nella gloria del regno dell’ego puro.

Contemporaneamente si espellono le resistenze, così che sia possibile l’assimilazione totale dei modelli di comportamento messi a punto da algoritmi, gestiti da piattaforme informali.

In questi spazi si istituisce lo “spirito” duttile alla “formazione permanente”, alla gestione scientifica dei corpi e delle menti. Nello “strip tease” psichico si introduce il concetto di controllo e di pacificazione sociale.

Innalzate barriere contro le emozioni e tenute lontane le intensità affettive, così che ciascuno viva in un bunker di indifferenza, al riparo delle passioni, desocializzati, ci si ritrova in un acquario sociale linquido, dove il vuoto regna incontrastato. Dalla società liquida (Baumann) alla società del vuoto.

A. Montanaro

 

Image: ‘Discarded Shells’

Discarded Shells

Found on flickrcc.net

Vai alla barra degli strumenti