Da giorni i media, abbagliati da tante salme, stanno bombardando l’Italia con la salma del defunto criminale Priebke.

Mentre il primo ministro Letta manda in onda la sceneggiata dell’inchino alle salme di Lampedusa, promettendo una cerimonia nazionale e poi disinteressandosene, si fa cagnara per la sepoltura di un criminale mai pentito, “anzi fiero di avere obbedito agli ordini” del suo capo Kappler.

Nessuno la vuole, la salma. Tutti ne parlano e ne scrivono (vedere molte interviste di esperti di salme). L’Argentina non la vuole, ha problemi con i suoi dittatori (Videla e CIA). La Germania, neanche, visto che le frange neo-naziste non aspettano altro per iniziare campagne e pellegrinaggi.

Il Vaticano, con la sua diplomazia oscura, dice sottovoce: “va bene una preghiera di cristiana fede, perché non possiamo esimerci dal pregare anche per chi è autore di crimini gravissimi” – anche se in passato aiutò non pochi nazisti dando loro passaporti diplomatici per riparare all’estero. Probabilmente anche Priebke ne usufruì.

Così chiudiamo il cerchio della vigliacca ipocrisia italiana. Una nazione che innalza monumenti ai propri criminali di guerra (vedere Graziani), si ritrova con una salma ingombrante e non sa decidere cosa fare.

Mentre il figlio di Priebke dichiara che suo padre si può anche seppellirlo in Israele, noi di MOMI-Z suggeriamo alcune soluzione, degne di un criminale come Priebke:

1) Fare come gli americani con Bin Laden: gettatelo nell’Oceano
2) Cremarlo e scaricare le ceneri nella cloaca massima di Roma
3) Darlo in pasto ai porci, come si faceva negli antichi imperi

Scegliete voi. A noi da parte nostra, che “vigliacchi” non siamo, vanno bene tutte e tre le soluzioni.

14/10/2013

A. Montanaro

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