QOHE’LET

QOHE’LET

Siamo urlati, sballottati, ostacolati, vilipesi,
maciullati, sgamati, schiacciati, ingannati,
strizzati e derubati.
Tartassati da tasse, tasse da lavoro, tasse da
pensionati, oppressi dai BOT del tesoro, dai doveri
di genitori e figli.
Dai vincoli matrimoniali, dalle croce rossa, la
croce di Cristo e da crociati feroci di tutte le
risme.
Ci siamo ammazzati di lavoro.
Il debito pubblico ha dilapidato quei pochi
risparmi di una vita di lavoro.
Dopo tutto questo c’è sempre un governo che:
mi rimprovera
mi boicotta
mi rapina
mi calpesta
mi fraintende
mi reprime
mi incrimina
mi abbindola
mi riduce in rovina.
Mi chiedo cosa succederà ancora
in questo paese?

Qohèlet

Malinconiche carni su scacazzi di patonze
neo-avanguardie in neo-mutande e post-moderno.
Dalle vie Paisenne a burine
dalle banane tropical,
vecchietti decadenti e fallici
tutti aspiranti Forever Fuck You.
A sfilare in feste e manifestazioni
assordanti,
scatenati in tarantelle di tendenze.
A bouti de souffle, tutto un Trà…là…là…
di culi al vento.
Volti graffittati, corpi chincagliati,
piercing in ogni dove,
Potlatch di vanitas,
mid-cult da via della seta,
al via delle spezie, al via della corruzione.
Tutti chez-moi, con infradito e amuleti,
anelli al naso e all’uccello,
status immondezzaio,
connivenze ideologiche fasciste,
complicità e correità, menù al flembè di whiski.
Provocazioni suine.
Dissacrazioni in libere
associazioni rockettistiche.
Pensè sauvage di una borghesia nera
in costume nostalgico a fornire
spettacolini di frullati omologanti.
Gente che va,
gente che viene,
come in ogni postribolo per meditazioni erotiche
rizomi populisti alla portata di tutti.

Qohèlet

Fardello erotico
delle masturbazioni in gruppo e single,
pedofilie intellettuali o colleggiali,
incesti sacri con ateisti
devoti e ubbidienti,
Memore Domini allegre in carriere.
In economie preoccupanti,
tra ciglie finte e cilicio,
tutine Full-Attack,
grottesche mangiatrici di spiedoni al sangue.

Qohèlet

Eco-scadenti
tremendo bric-brac di antichi esili,
carabattole di art-decò,
imbalsamati cercopitechi.
Sacrari stracolmi di stregoni televisivi,
santoni eccentrici,
sempre lì banditori di enigmi misterici.
Struzzi multi-zampe,
si infliggono pene corporali per non vedere,
mentre vergini travestite da pitonesse
danzano riti magici per nuovi iniziati,
volti Picassiani, piercing naso, orecchie,
labbra e sopracciglia,
logo naturali di tribù Africane.

Qohelet

Tour tutti a Venezia!
nelle calli, imbranati del telefonino
rincoglioniti mordi e fuggi.
Flash in S. Marco e via.
Milano quartieri di tendenza,
esclusivi ed alternativi,
zombi clonati bocche aperte e birre.
Tutti a sbirciare tutti.
Artisti bhoèmiens,
intellettuali irriverenti,
rockstar impietosi e pietose.
Tutto è Cool,
Faucault, sorvegliare e punire,
Deleuze-Guattari, l’anti-edipo,
Puerto-escondito,
Blues-Punk-Fuk-Blog.
Piccoli rigattieri per gioco
riciclano antiche rivolte,
Arianne perdute senza filo,
Maddalene decadenti ai festini priapisti,
culone Renoircine in mostre sintetiche.

Qohèlet

L’uxleiano mondo nuovo,
l’orwelliano Cinque minuti di odio collettivo
dalla liquidità espansa
alla melma-poli-mafiosa.
Frattaglie di classe operaia
senza paradiso,
con figli X Factor e mutui in sospeso.
Rivolte proletarie (……) ?
in campionati di calcio.
Più pisciatoi agli stadi,
giocatori truccano partite,
liquide tifoserie senza sport,
sfogano paranoie sociali in rivolte alcoliche.

Qohèlet

Visioni selvagge,
studi di visioni alterati di coscienza,
angeli sterminatori di libertà.
Messaggeri di (messianismo) politico-manageriale
clonati O.G.M. nelle cloache Vaticane.
C.L.-C.O. hanno infettato l’Italia dal
virus della corruzione religiosa.
Ritiri spirituali Extra-lusso,
vacanze-pellegrinaggio nei paradisi tropicali.
Sì ma la carne è debole,
dal voto di castità a forza-culo-uccello.
Non, rien de rien,
non je ne regrette rien,
je ma fou du passè,
altro che mutande pazze.

Qohèlet

Tutti in convento,
a espiare in cellette penitenziali,
i renitenti si autopuniscono con
più entusiasmo.
Fioretti e sacrifici,
così fino al termine della penitenza
che si conclude con messa solenne riparatrice.
C’è sempre un vescovo disponibile al perdono,
contestualizzando il fetore e il sudiciume
delle loro malefatte.
L’immagine di un Gesù tradizionalmente
malinconico,
si intristisce a questa messainscena.
Tutti indistintamente i condannati dai tribunali
per le loro malefatte, senatori, onorevoli,
presidenti di regioni, amministratori vari,
ricorrono a queste cure con annessa flagellazione,
piace sempre.
Si staffilano i corpi, soprattutto il di dietro,
con entusiastici dolori
che danno anche piacere,
a tanti devoti e credenti fedeli.
Coinvolti in labirintici malaffari
politico-mafiosi.
Ecco come le bestie vengono
trasformati in angeli.
C’è del marcio in questo paese?

Qohèlet

Avatar impazziti in cerca di glorie,
antipatici-spocchiosi-stravaganti,
affetti da Sgarbiano buffonesco,
vite seppellite dietro finestre vuote,
affacciati nell’orbita di saperi spenti,
nuovi Dei padroni del mondo,
col potere facoltativo di partecipazione
alla spogliazione dell’umanità per dominarla,
tutti Pelagiani nel gestirsi
i proventi divini.
Potere-temporale-potere-spirituale.
Dittature secolari.

Qohèlet

Gulag collettivistici-gulag-consumistici,
liberisti integralisti
celebrano nozze oligarchiche
politico-economco-mafioso.
Ecce il super uomo
nuovi sovrani, nuove teocrazie che
minano la democrazia.
Nuova Shari’a secolare che illude gli uomini.
Degenerazione dello spirito democratico
imperante,
in un crogiolo di rappresentazione in
burlesque.
Tribunali populisti
conquistano menti alterate da
demagogie televisive.

Qohèlet

Una lunga scia di massacri attraversa
le coscienze di questo dannato paese.
Da Portella alla Diaz,
siamo Toyotizzati nell’origine del male
riflessi in uno specchio rotto,
moltiplichiamo vasi di Pandora all’infinito.
Venite!
Venite tutti, pronti a volare sulle ali
della giustizia,
mentre balla l’ultimo Rock,
pronti a combattere contro chi ci ruba
il futuro e la storia,
come i vecchi marinai che non muoiono mai
leviamo le ancore e lasciamo spazio ai sogni.

Qohèlet

Verranno tutti
i delinquenti, i drogati, i procacciatori di clienti
per le puttane.
Verranno gli onanisti, gli amanti di film porno,
verranno i falliti, quelli che hanno avuto la
sfortuna di una famiglia povera.
Verranno i pensionati che fanno la fila, dove
prendi due e paghi uno.
Verranno gli extracomunitari che sognano
l’integrazione che non avranno mai.
Verranno i neri che sognano di scopare con le
donne bianche.
Verranno gli audaci e i forti per conquistare
la gloria.
Verranno gli omosessuali a coppie e single,
verranno i pittori, i musicisti, gli scrittori,
verrà la grande tribù dei giovani sognanti.
Verranno tutti
per marciare e portare l’inferno ovunque si annidano
gli stupratori di questa nazione.
Per liberarla finalmente!

NO-COPY
per la Moltitudine

2012, A. Montanaro

Il Qoelet, o Ecclesiaste è un testo contenuto nella Bibbia ebraica (Tanakh) e cristiana. La sua redazione è avvenuta in Giudea nel IV o III secolo a.C. ad opera di un autore ignoto che scrive per bocca del Re Salomone, perché in quel periodo si era soliti attribuire opere a personaggi storici considerati sapienti. Qoelet è composto di 12 capitoli contenenti varie meditazioni sapienziali sulla vita, molte delle quali caratterizzate da un tenore pessimistico (cit. da wikipedia)

Immagine:
‘Get Up Stand Up, We are the 99% (13 of 27)’
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