Sardine come simbolo di un faro morale innalzato in mezzo alle acque scure del razzismo della bestia salviniana, simbolo della tradizione costituita dall’insieme dei valori fondanti della democrazia. Ai tempi dei romani si sarebbe detto “Mos maiorum”, il nucleo morale di una civiltà.

Finalmente un risveglio delle coscienze, se pur piccolo, ma importante nel tempo del cinismo, dell’opportunismo e dell’intrigo, della corruzione e della disonestà che dettano legge.

I nuovi Catone hanno visto che intorno a noi c’è più odio di ieri, che quest’odio ha capacità d’offesa crudele, che crescono paure, ignoranza e solitudine. Che il sovranismo è la nuova parola d’ordine sotto cui si nasconde il nazionalismo, con la scusa che sarebbe una soluzione per correggere la gloabalizzazione ma con la stessa ossessione ed enfasi sulle frontiere che ha già avvelenato il ‘900. Che si rispolverano le teorie della razza per dire che i diritti dei “noi” sono più dei tuoi diritti, in un clima politico avvelenato che origina odio e fa smarrire il senso di solidarietà umana.

Contro tutto questo le giovani generazioni iniziano a dire basta! Stufi e arrabbiati con i governi che non danno soluzioni, sociali contro l’inquinamento sia del territorio che delle menti. Con un’Europa chiusa nella propria fortezza egoistica, con la finanza più aggressiva, con una guerra contro le donne sempre più drammatica.

Sempre più cittadini nel mondo prendono coscienza dei mali che il sistema ultra-liberista ha prodotto, dove sguazzano speculatori che impoveriscono intere popolazioni.

Bisogna ritrovare l’umanità persa nell’egoismo e nelle guerre di religione. Bisogna occupare tutte le piazze del mondo per dire: basta ai manganellatori del virtuale. Mandare via i governi violenti e corrotti, uscire dal virtuale per la quotidianità del reale.

Il cammino sarà lungo, con molti ostacoli, ma alla fine l’umano prevarrà.

A. Montanaro

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