Dopo la grande parata del 4 novembre con sventolio di bandiere e fanfare, il podestà di Monopoli Romani-Romanà ei là là... come promesso, apre i budelli di piazza Vittorio Emanuele, vecchi ricoveri della seconda guerra mondiale.

L’amministrazione che da 10 anni continua a seminare di targhe le vie cittadine, coltiva un ritorno di quel rimosso del regime fascista che funestò l’Italia.

Dopo l’apertura dei ricoveri, molti cittadini preoccupati si chiedono se per caso l’Italia ha dichiarato una nuova guerra. Niente di tutto questo, si tratta di quel rigurgito post-fascista che sta colpendo tutta l’Italia. Monopoli non poteva mancare!

Rigurgito, naturalmente, cammuffato da fatto culturale nelle dichiarazioni del consigliere Spada detto Sciaboletta, coadiuvato dal prof. Cazzorla emerito di storia della fuffa.

Questo tipo di operazione ha un costo di circa un milione di euro e se i soldi sono pubblici, qualche problema si pone… si potrebbe verificare il reato di malversazione di soldi pubblici?

A Monopoli da molto tempo le fabbriche sono state chiuse o delocalizzate e una marea di giovani è senza lavoro, salvo piccole prestazioni estive nel turismo, naturalmente al nero. Il mercato ortofrutticolo è sparito e quello per valorizzare l’attività della pesca non è mai esistito. Le strade cittadine sono rattoppate di continuo. Si potrebbe continuare all’infinito mentre l’amministrazione da anni sperpera soldi per operazioni molto dubbie, come la pavimentazione dell’anello della piazza Vittorio Emanuele, con le mattonelle che saltano via appena pochi mesi dopo la messa in prova. Sono tanti i danni inferti alla città da questa effimera amministrazione che ha distrutto il sociale per un edonismo movidiano.

E si sbandiera l’apertura dei budelli come fatto culturale per i visitatori estivi, solo per averli “adornati” con cimeli del passato. L’opposizione, come sempre, è silente, salvo qualche bisbiglio del solito consigliere Papio, che da solo stancamente cerca di coinvolgere quei cittadini che ancora credono che Monopoli possa essere governata civilmente.

Mi permetto di dare un consiglio agli estimatori culturali dei budelli: perché non disseminarli di vecchi scheletri e trasformarli in catacombe? Chissà che successo! D’altronde Monopoli, con una cultura di base da magliari, farebbe un affare.

A. Montanaro

Image: ‘untitled

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