Qalandar evoca un mondo misterioso nel viaggio in una dimensione altra.
Attraversamento di epoche remote e risalita faticosamente scelta a stadi primordiali.
Un alone magico aleggia nel racconto.

Tutto ebbe inizio durante la ristrutturazione di un antico palazzo. I muratori sfondarono un muro divisorio e scoprirono una stanza segreta in cui vi era un corpo umano mummificato.
L’uomo era seduto davanti a un computer di prima generazione acceso, cavetti partivano da una calotta di rame posata sulla testa che aveva dei chips inseriti sotto la cute. I cavetti erano immessi in due spinotti di una strana macchina.

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Racconto di Angelo Montanaro, con prefazione di Nicolò D’Elia. Monopoli, 2009

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