Il vuoto è la metafora dell’ultima antropologia italiana. Sembriamo fantasmi, esseri polmonitici in cerca di un castello per nasconderci. Si arruffano ordinanze e protocolli, va in scena il caos mediatico con il sacerdote Burioni, interprete di Gotham City versione Molise, a far da bastione contro gli untori.

Una civiltà allo stremo, dove il rimedio e quivale al danno, paese panico con procurato allarme, lo spettacolo dell’esistenza andata in malora e tutto diventa retrovirus.

Regna un festoso senso di naufragio, nel senso di tutti chiusi dentro e fuori il vuoto, mentre facciamo del trauma lo stile di vita. Realismo desolante di una comunità nazionale in esaurimento da stress.

Le paure alimentate dall’enfasi delle false notizie, un popolo disaggregato nella discordia come principio di unità, l’entropia dei bollettini presidenziali, ospedalieri giornalistici: è una logica collassata davanti all’inerzia dei protagonisti della politica nazionale di fronte al contagio pandemico globale. Chiudere tutto in un’economia di congelamento è stata una risposta surreale alla pandemia, surreale non per quanto è stato fatto ora, ma per quanto non è stato fatto prima, perché non abbiamo imparato niente dalle precedenti epidemie. Il lato grottesco della paura virale è il vero virus.

Si accelera l’informazione con continui slittamenti ad alta energia linguistica, una marea montante di chiacchericcio senza informazione scientifica, quasi una guerra linguistica promozionale della paura. Una cittadinanza nevrotizzata, confusa, impoverita di speranze, sovranizzata da menzogne di leghisti e soci, nelle pulsioni più viscerali, ipnotizzata nella paura del migrante portatore di tutti i mali, si trova smarrita e nel panico per il contagio che arriva da altrove. Ma il paese è già contagiato, dalla paura.

Una Repubblica unificata dalla paura, il sovranismo psichico come stato di patologia avanzata, ha un suo retrovirus nell’assenza di istituzionalità dei politici.

L’entropia regna ovunque, l’incubo di non credere più in se stessi è la vera pandemia, una malattia sociale profonda che fa fiorire un caos di patologie congenite sottovuoto.

La filosofia emergenziale, con il richiamo alla paura, con l’idea che il mondo di fuori è un mondo di pericolo e di morte, per cui è meglio alzare i muri e isolare intere cittadine con l’illusione di fermare il contagio nella nemesi della globalizzazione è pura idiozia.

Angelo Montanaro

Image: 'I´m here to protect you
http://www.flickr.com/photos/46425925@N00/1422934563
Found on flickrcc.net
Vai alla barra degli strumenti