Ogni anno, anzi ogni nuovo giorno, siamo messi a confronto con un “mondo nuovo”, l’umanità si trascina avanti, giorno per giorno, senza neppure volgere uno sguardo all’indietro (vuoi con rabbia, vuoi con nostalgia), a differenza dell’angelo di Klee, il quale invece volge all’indietro il capo, sebbene trascinato in avanti dall’uragano della storia.
L’umanità attuale in realtà guarda altrettanto poco indietro che avanti: durante il suo volo i suoi occhi restano chiusi, tutt’al più fissi sull’istante presente.
Come una verità vale una vero-simiglianza, mentre la democrazia sprofonda in una impenetrabile giungla informatica si resta prigionieri dei “social-bot”, come membri tribalizzati in politiche identitarie. L’odierno tribalismo si rileva non solo a destra ma anche nella politica identitaria delle sinistre.
La tribalizzazione progressiva della società mette a rischio la democrazia. Essa conduce una dittatura tribale dell’opinione e dell’identità.
Mentre l’oscenità dei massacri nelle varie guerre viene degradata a supporto pubblicitario.
Ora che l’odio si vende sul mercato trumpiano, lo ricevono franco domicilio le truppe sovraniste sparse in Europa.
Persino la guerra non si svolge più sui campi di battaglia, la morte arriva comodamente ogni momento in città, come in Ukraina, Gaza e in altri luoghi. Come l’acqua, il gas e la corrente elettrica, la morte viene fornita a domicilio da migliaia di kilometri di distanza, mentre i manovratori si lavano le mani nell’innocenza.
Le azioni di rimpatrio dei latini sudamericani attuate da Trump sono paragonabili alla caccia degli ebrei in Germania. Mai come ora siamo inconsapevolmente prossimi alla catastrofe. La nuova grammatica ha determinato un nomos in cui le guerre ininterrotte continuano a essere centrali nella vertigine distruttiva.
E i creatori d’odio non hanno smesso di utilizzare i sentimenti.
Il mondo globalizzato ha annullato ogni confine e si assiste al proliferare di armi tecnologicamente terrificanti.
La merce di Caino continua ad essere sempre più richiesta e ad essere fornita franco domicilio per i bisogni necrofili dei soldati della post-modernità; i mezzi più sofisticati della tecnologia bellica e la nobile indeterminatezza di un terrorismo fanatico fanno parte di un medesimo quadro sistemico.
A. Montanaro