La storia è fatta di parole intersecate, scritture erranti nel mondo di mezzo alla somiglianza delle cose.

Il vaso di Pandora ritorna a scoperchiarsi, lo spettro dell’inumano diffuso ad occupare la scena del mondo.

L’umano si scolora e sconfina con l’animalità, il confine è stato superato dallo spillover. Ci circonda la paura dell’incalcolabile (Nietzsche) che blocca il progresso, siamo sepolti da macerie di immagini frantumate, prodotte dal Mont Pelerin Society che riduce l’umanità a puro soggetto economico, cancellando il sociale in nome della competitività per l’utile mercantile.

Nell’epoca della finanziarizzazione, in cui l’importante è trasformare il più rapidamente il denaro con l’aiuto della tecnica, si sono smaterializzati i corpi. Spariti questi, vanno avanti le icone più che le persone.

Si sovraccaricano gli stimoli e si azzera l’emozione, così la totalità delle relazioni umane è mediata dalla tecnica. Una entità astratta di lavoratori senza diritti e protezioni sociali emerge dalla sconfitta del lavoro, dalla perdita del territorio sociale, dalle delocalizzazioni della produzione. Con la riduzione della persona ad individuo si compie la decostruzione del soggetto umano.

Nel mondo dell’individualismo assoluto prodotto dalla filosofia monetaria vengono allo scoperto i populisti di ultima generazione, quelli degli scenari foschi dei secoli bui delle passioni tristi che sonnecchiano sotto traccia,

Mentre si diffonde il germe degli sciacalli di Wall Street, il popolismo sovranista, come già è stato il fascismo nel novecento, produce germi di odio verso presunti nemici, con sguardi puntati sui barconi del canale di Sicilia e sui porti sigillati. Mentre l’altro nemico, un piccolo virus in pieno accordo con la natura, si è messo sulle rotte di traffico del capitalismo finanziario, piombando in mezzo alla nostra quotidianità e spazzando via d’un colpo la superficie di una società super dinamica. Facendoci regredire al ground zero dell’esperienza umana.

Nelle politiche di molti governi prevale la selezione del gregge, facendo distinzione su base anagrafica tra le vite di scarto e le vite vivibili.

Decenni di egemonia ordo-liberista ci hanno inculcato il principio di prestazione, un principio economico-finanziario, dichiarando inutili gli improduttivi (vecchi, disabili e cittadini senza diritti) e meritevoli i vincenti.

Siamo entrati nell’ordine dei morti accettabili, è la storia della necropolitica mondiale.

A. Montanaro

Immagine: https://flic.kr/p/a5iYXP

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