Come in quegli intestini crassi dove fenomeni di putrefazione danno origine a feci maleodoranti, così avviene nelle società conformiste allineate ad un modello di vita da porcilaie.

Ci avevano promesso che saremmo diventati l’ombelico del mondo; invece la globalizzazione liberista ci ha fatto diventare il culo del mondo.

E’ la finanza senza regole ad oltranza a decidere chi deve morire e chi invece potrà avere un sorso del latte patriottico a garanzia della legge pornografica dei garantiti.

Nella realpolitik dell’autismo informativo degno di un machiavellismo teatrale si consumano i reality show che capovolgono l’alto e il basso, il nobile e il triviale, il raffinato e il volgare. Figure trash del lusso che trionfa sotto il segno del kitch, creando realtà fittizie nell’impero del dominio.

Mentre in Europa avanzano movimenti nazional-fascisti con leader miserabili che sventolano i nazionalismo per sentirsi chez-soi. Si muovono come gli uomini lepre di Esopo per contrastare le diversità in arrivo, la diversità di chi porta cattive notizie dagli angoli più remoti della terra. Notizie procurate dal mondo cosiddetto libero. Dove si consumano vite di vittime predestinate dalla globalizzazione liberista.

L’espansione delle bugie genera grandi paure, che governano i desideri ed espongono al potere dell’uomo della provvidenza.

Mentre avanza la svalutazione dei valori di civiltà emergono entità predo-morali che avvelenano i pozzi della democrazia.

Nella disumanizzazione generalizzata siamo ridotti alla categoria di “homines sacri“, poiché ci viene negato valore e significato da qualsiasi punto di vista sociale. La separatezza trionfa nell’individualismo esasperato, nella ferocia verso il diverso, nella chiusura in ghetti protetti e inaccessibili.

A. Montanaro

 

Immagine: https://www.flickr.com/photos/tags/Rea%20Martini/

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