Lentamente da anni in Europa l’infezione pestifera reazionaria opera indisturbata, non trovando ostacoli. Pochi e inascoltati i cittadini democratici che non si lasciano impregnare dall’odio verso islamici e africani che nutre e sostiene le teorie sovraniste.
Gli untori della peste sono i presidenti dei paesi cosiddetti di destra, come la Lega di Salvini (detto il capitano) che si impone in continuazione come protagonista in ogni teatrino, meglio se in divisa da poliziotto (ma cambiando look all’occorrenza), arringando le folle virtuali che lo seguono sui social.
Alle prossime elezioni l’Europa rischia molto di grosso, viste le premesse e i programmi di questi partiti. L’odio continuamente alimentato rischia di travolgerci, anche se la stessa Europa ha molte colpe, a partire dalla cieca politica economica che ha messo in atto chiudendosi nel fortino del Parlamento e delle Commissioni, e senza riuscire a fare una riflessione seria sul proprio agire.
Prima che la violenza scoppi, bisogna mettere in atto le riforme che molti cittadini europei chiedono da anni: ad esempio, azioni di rinforzo ai sistema di welfare nazionali, sempre più deprivati anche in ottemperanza alle politiche di contenimento del debito che vanno a pesare sulle fasce più deboli; cooperazione, cogestione e rinforzo delle politiche di accoglienza, revisione del Trattato di Dublino.
I segnali del possibile scoppio della violenza ci sono tutti. L’assassinio, il 14 gennaio scorso, di Pawel Adamowicz – sindaco di Danzica promotore dei diritti di migranti e persone LGBTI – è un segnale della virulenza che rischia di scatenarsi contro i democratici. Questo ci riguarda tutti. Anche in Italia, dove il segnale sono gli atti di violenza contro “africani” e diversi.
Ci sono responsabilità ben precise di chi arma questi violenti. In Polonia il partito di Jaroslaw Kaczynski è il principale artefice dell’odio. Il poliziotto Salvini è andato in visita, forse lo trova simpatico.
Il Movimento 5 stelle M5S-Casaleggio che governa con la Lega trova normale che il primo alleato provochi in continuazione magistrati, sindaci, presidenti che non la pensano come lui?
La rivoluzione pentastellata ha già fallito il suo credo. Una volta toccato l’inebriante potere, si comportano come tutti e tacciono del comportamento eversivo del loro alleato.
Tocca ai cittadini democratici salvare l’Europa dall’orrore della peste, prima che crolli tutto.
A. Montanaro