Non si può più nascondersi dietro alibi inventati al momento, davanti allo spettacolo del governo post-fascista della Meloni, entrato in esecutivo subito con decreti autoritari, in tutti i settori sociali della vita cittadini.

Non si tratta più dell’ambigua narrazione dei media in sintonia con la destra, che per anni hanno inquinato l’informazione, operazione di cui si vedono già oggi i risultati, dove nei vari programmi televisivi molti giornalisti sono stati sostituiti dalla Meloni.

Si svela oggi la realtà della destra che per anni si è nascosta dietro a un velo di ipocrisia, senza dichiarare le vere intenzioni che la legano al vecchio programma della P2, ossia una repubblica presidenziale, una democrazia autoritaria stile Orban.

Non ci vuole la sfera di cristallo per interrogarsi sul passato, quando molti militanti della destra sono stati coinvolti nella strategia della tensione. Emergono oggi molti nomi protagonisti di quel passato di stragi. Gli esponenti del MSI che oggi siedono in parlamento mai hanno preso distanza da quei fatti.

Così molti antifascisti sono caduti nel teorema del vecchio fascismo mussoliniano senza capire il nuovo che avanzava.

Per anni la mercificazione del passato con calendari e vari gadget esposti in tante edicole ha veicolato l’idea di un passato nostalgico, del non ritorno di una storia già passata, quindi innocua, mentre sotto la cenere si cementava il nuovo fascismo idealizzato dalla Meloni.

Cittadini e cittadine nella perdita dell’innocenza si ritrovano coinvolti nella nascita di una nuova società sovranista e illiberale, conseguente allo spettacolo voyeurista e al gusto trash.

A Montanaro

Immagine by Collettivo Zam

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