Limonopos: 2014 avanti Cristo
Villaggio sumero sulle rive dell’Eufrate. Adolescenti femmine e maschi si sono riuniti in un piccolo gruppo e si divertono a compilare e disegnare la propria immagine su tavolette d’argilla, enfatizzando certi dettagli con colori spremuti da bacche e da altri elementi della natura.
Un anacoreta iconoclasta che vive appollaiato in cima a una colonna li scorge e mette in allarme il villaggio con grida scomposte. Tutti gli abitanti accorrono immediatamente e, viste le immagini, trascinano ragazzi e ragazze davanti agli anziani perché diano spiegazioni del loro comportamento.
Gli adulti mostrano grande sdegno per le immagini riprodotte rozzamente sulle tavolette d’argilla. Eppure, dietro le mura di fango delle capanne e sotto gli archi dei palazzi, tutto il villaggio ne fa uso. Le tavolette usate dagli adulti per il piacere degli adulti sono anzi prodotte con dovizia di particolari e intorno vi fiorisce un commercio che ha arricchito più d’uno.
Viene chiamato il capo degli Zeloti dal tempio dei sacerdoti. I coribandi gridano tutto il loro orrore per le immagini che riproducono posizioni erotiche.
I sacerdoti, capeggiati dal consiglio degli anziani, uomini e misoneisti, chiedono una punizione esemplare per i ragazzi e le ragazze. Non valgono le preghiere, neppure quelle dei familiari.
Furono lapidati a morte da tutti, con la soddisfazione dell’intero villaggio.
Monopolis: 2014 dopo Cristo
Piccola città del basso Adriatico, a 40°, 57’17 di lat. nord e 17°, 104, 24” di long. est da Greenwich. Da giorni la stampa locale e persino due giornali a tiratura nazionale rilanciano una notizia ormai trita e ritrita, pubblicando le stesse foto.
Le foto sono state scattate e poi postate in internet da adolescenti tra i 14 e i 15 anni. Sono immagini di ragazze in pose ingenuamente narcisistico-erotiche.
La città ne viene informata con la velocità di un fulmine. Tutti si lanciano morbosamente alla ricerca delle foto. Tutti sanno che questo è un gioco che molti adolescenti fanno, sia a scuola che a casa, e in cui sono soprattutto le ragazze a finire in vetrina. Quando la cosa finisce sui giornali, tutto cambia.
I giornali locali rimestano per giorni e giorni, settimane. Le foto sono un tormentone. Si sprecano i commenti, tutti i benpensanti hanno detto la loro, riversando critiche sulle ragazze, sulle famiglie, sulla realtà in cui vivono. Gli istinti repressi si scatenano insieme al voyeurismo ammiccante.
Nessuno ha messo in dubbio i disvalori che questi e queste adolescenti hanno ricevuto (o se qualcuno lo ha fatto, l’impatto mediatico è stato molto meno forte).
Sono forse gli imperativi morali dell’esibizionismo televisivo a base di personaggi frequentatori di talk show?
Gli esempi tanto pubblicizzati del velinismo e del bunga bunga?
La merce usata per vendere altra merce, in nessun Paese come da noi: il corpo di una femmina in mutande in posa ingenuamente narcisistico-erotica?
Oppure gli psicologi che stazionano in eterno in quel vespasiano che è porta-a-porta?
Questa è la pappa con cui la società dello spettacolo ha nutrito e in continuazione nutre i nostri e le nostre adolescenti.
Così il fatto si è ripetuto, 2014+2014 anni dopo. Hanno lapidato degli adolescenti per quello che gli hanno dato.
Noi di momi-z invece siamo solidali con loro. Non per quello che hanno fatto, ma per quello che sono: ragazzi e ragazze vittime di una società che li sfrutta.
Adolescenti che hanno messo in luce tutta l’ipocrisia e la violenza di una città che vive di apparenze e perbenismo, avvolta nel proprio provincialismo. Una città dove tutto deve avvenire di nascosto, per presentare una facciata ipocrita.
RAGAZZE E RAGAZZI, GRAZIE!!!
Image: 'El Lobo Del Lago' Found on flickrcc.net