Ci volevano le adolescenti per dare la sveglia su tutto quello che la comunità scientifica sta dicendo da anni, cioè che ci restano ancora 10 anni per salvare il pianeta.

Il cambiamento climatico è la crisi dell’esistenza del nostro pianeta, dobbiamo agire come gli anticorpi che si ergono a combattere la “febbre da cavallo” del pianeta. Solo così terminerà il dominio della globalizzazione liberista gestita dalle multinazionali del petrolio-carbone-gas, che hanno causato la distruzione delle foreste e trasformato intere aree in immondezzai allo scopo di estrarre petrolio, carbone, metalli, e ogni altro genere di risorsa.

Per anni hanno predicato che era il prezzo per creare il benessere e che i vantaggi alla fine sarebbero sgocciolati verso il basso. Quando, in realtà, nell’indifferenza le vite indigene sono state decimate per l’avvelenamento dell’ecosistema che garantisce la loro sopravvivenza.

Con lo scioglimento dei ghiacciai, molte isole rischiano seriamente di venire inghiottite dal mare. Uno studio della Banca mondiale valuta che più di 140 milioni di persone nell’Africa subsahariana, nell’Asia meridionale e in America Latina potrebbero essere costrette a migrare entro il 2050 a causa dei cambiamenti climatici. (Fonte)

Questo significa che qualsiasi persona ha il diritto umano di spostarsi e chiedere protezione umanitaria.

La devastazione climatica impone di addentrarsi sul terreno della odiosa propaganda eco-fascista e socio-epatica alla Salvini, che predica la teoria della sostituzione etnica che tanta violenza ha prodotto e continua a produrre – come quella che si è manifestata in Norvegia e a Christchurch, Nuova Zelanda. Questi suprematisti che si dichiarano eco-fascisti non hanno niente a che fare con l’ecologia, sono soltanto razzisti allo stato puro. E se non si prendono misure drastiche, ne vedremo tanti altri di queste azioni di “eco-fascismo” da parte di razzisti bianchi.

Alla fine sarà inutile negare la scienza, blindare i propri confini e le proprie identità di bianchi e cristiani, e dichiarare guerra a qualunque “invasore”. Né servirà etichettarli come “altri” e pericolosi “portatori di malattie”. Le ragioni delle migrazioni sono complesse: guerre, violenze territoriali per espropriare terre ricche di preziosi metalli e petrolio, violenze sessuali, povertà sempre più terribile.

In questa epoca di disastri ecologici e di fascismo finanziario in rapida ascesa, ci sono opzioni diverse dalla barbarie climatica. Non sarà facile, ci vorrà molto tempo, ci vorrà una guerra a tutto campo all’inquinamento e alla povertà, al razzismo, alla disperazione e all’esclusione: è tutto collegato. Ma il genocidio ecologico va fermato.

A. Montanaro

Image: ‘Caleo‘ 
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