Finalmente con il rito solare del 1° settembre si chiude l’infinita cuccagna dell’estate monopolitana. Esaltazione del super-assessore Campanelli (detto drin drin) e del suo tirapedi sciaboletta con delega alla cultura (sic!).
Questa estate è cominciata con la posa della lapide dedicata alla Madonna che solennizza Monopoli civitas Mariae, non mancando il Podestà Romani di associare il suo nome all’evento, iscrivendo il suo nome sulla lapide.
Mentre si esulta per il favoloso matrimonio di rampolli di ricchi costruttori di grattacieli americani, Monopoli vive l’estate più sporca della sua recente storia amministrativa. Mentre i settimanali cittadini esultano per la venuta dei vari divi della politica americana, dalla famiglia Trump alla pop star Madonna, a Lady Gaga, la costa e le spiagge sono inondate da liquidi fognari fuoriusciti dalla rottura della rete.
Tutto bene per i nostri operatori turistici per l’affluenza record di ospiti. Anche se qualcuno, tra questi operatori, ha postato di non accettare ospiti gay o d’altro genere, confermandosi così che Monopoli, oltre ad essere una città fascista, si pregia di essere anche omofoba. Il Podestà farfigliando (come il suo solito) un debole rammarico senza condanna per il B&B Colavitti che si pubblicizza con chiara omofobia offendendo la città con un’altra cattiva pubblicità.
Ora che questa caldissima e secca estate lentamente si archivia, non rimane nulla nel deserto culturale e artistico se non le numerose scritte inneggianti al nazi-fascismo di un gruppo di psicopatici che da tempo si esercitano sui muri di Monopoli, senza che si intervenga per denunciare gli autori, che si conoscono per nome e cognome. Tutto questo nell’indifferenza omertosa di quelle forze che si autodefiniscono democratiche.
Con l’annuncio che il primo cittadino non si candiderà alle prossime elezioni amministrative, né alle politiche, registriamo un sorriso di soddisfazione della città Urbana.
Speriamo che questa amministrazione in uscita si porti via anche tutto il percolato prodotto.
A. Montanaro