Se non fosse tragico, sarebbe divertente. Una guerra di sterminio in corso con dittatori in progress che si accordano per spartirsi il mondo.
Trump e dintorni dettanto nuove conquiste e progetti di dominio per sottomettere intere popolazioni. Non gli sono da meno Putin e Netanyahu, da Gaza all’Ucraina, al resto del mondo.
Mentre le vecchie pietre di paragone si sgretolano, la narrazione di sofferenza non impedisce di riconoscere gli stili del colonialismo. Anime belle del linguaggio dominante incitano all’odio, ai saccheggi, alla guerra.
Ricordando il passato nel vicino presente emerge una possibile verità; gli umani si misurano sulla capacità di costruire miti ideologici e campi di sterminio.
Come l’idea del libero sviluppo del mercato mondiale sembra degna finché non si scoprono gli assassinii, le violazioni, gli eccidi che intere popolazioni subiscono per permettere ai mercanti di armi… di compilare bollettini di statistiche veritiere, previsioni catastrofiche sui destini massacrati della terra.
L’informazione in atto cospira a loro favore e i congiurati risiedono sui banchi del parlamento. L’organizzazione del silenzio passa dalla complicità dei media illusionisti, imbonitori e protettori della politica che manipola regole e leggi.
I potenti che governano con autoritarismo spietato dimenticano facilmente che i cittadini, quando capiscono il bluff, si ribellano e li abbattono.