Da Calais a Idomeni, dal Brennero a Melilla. Questo dicono: “Non è gente come noi”.

In quei termitai migliaia di esseri umani avviliti, umiliati e marchiati per differenze, vengono disumanizzati per invitare a constatarne l’animalità.

Vogliono l’artificio razziale, non hanno che l’essenza naturale della specie umana, trionfante sui cumuli di annegati, come nelle camere a gas e nei carnai delle guerre.

Qui più che altrove, in queste terre di nessuno si esprime l’esperienza concentrazionaria di ieri, in un riciclaggio onanistico per i cultori delle teologie negative.

In questi moderni lager dove non c’è differenza tra il “normale” e lo sfruttamento razziale dell’uomo.

Il lager è semplicemente l’immagine netta dell’inferno più o meno velato nel quale vivono ancora tanti popoli.

Questi campi di concentramento moderni dimostrano come la politica sia diventata nemica della vita, negata a quante e quanti sono giudicati indegni, perché relegati in luoghi dove vengono persuasi di non essere umani.

Di questo spettacolo si nutrono le anime morte e gli spiriti corrotti, inariditi, inaciditi e cupi. Diretta, espressa è la via che porta alle terre desolate dove ritroviamo gli elettori dei partiti e movimenti protestatari simbolici e, peggio, gli  acceleratori di fascismi di qualunque ordine e natura essi siano, dalla Lega in Italia al Fronte nazionale in Francia.

I branchi che si organizzano dietro gli appassionati di sensazioni totalitarie di ogni ordine, in Europa, pronti ad appoggiare altre costruzioni di lager recintati, per chiudere ogni frontiera d’Europa. Sono costituiti da coloro che sono stati privati dei modi dignitosi per vivere.

Si trovano nelle file di queste masse che aspettano soltanto un capo e un’occasione per marciare al passo.

Ora, nel buco nero dove sono sprofondati tanti uomini e donne, da Antigone a Primo Levi, tutti desiderosi di far trionfare la vita sulla morte, la civiltà sulla barbarie e sull’onore, sulla ferocia e sulla disumanità, occorre versare memoria, quanto più possibile, e tornare all’antica lotta di Antigone per anteporre la difesa della coscienza ai sostenitori dell’oppressione.

Fermare i branchi che tentano di andare ad ingrossare le schiere di quanti godrebbero nel fare sprofondare in quel buco tutto colore sui quali cristallizzano il loro odio.

 

Angelo Montanaro

Image: ‘Flowering Cactus and Fence in Marbella, Spain

Flowering Cactus and Fence in Marbella, Spain
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