Si può essere perfidi con sorrisi civettuoli, disgustati, ironicamente egomani…, come nei sogni popolati da piccoli folletti, capaci di scuotere il mondo con parole inaudite. E’ il linguaggio di una generazione incarognita.

I nuovi protagonisti della politica italiana, i 5 stelle, parlano in libertà velando l’orrendo, un grande gesto con il “pathos” di Grillo di repellente sfrontatezza disperata.

Si chiamano fuori (la guerra, la mafia, la merda e tutto il resto sarebbero gli altri a farlo) mentre loro, belli ammutilatini, sanno bene come si ruggisce contro tutti.

Sono adatti all’epopea presente, quella del virtuale dominato da fantasmi, imitatori, soggetti-macchine deragliate. Ognuno di loro potrebbe essere la propria ombra, anziché se stesso, come quella borghesia decadente abbandonata dalla volontà del futuro.

Bisogna essere chiari in modo assoluto: dietro la popolo-crazia si nasconde l’Ur-fascismo che, soprattutto nella sua versione moderna, è disvelamento della distruttività politica nella sua forma più cruda. Bisogna strappare la foglia di fico per non essere assoggettati al dominio di questa nuova idea di politica.

Questo fascismo spettrale è un fenomeno necro-vitalistico che si sviluppa nella cultura sovranista europea ed è animato da figure vampiresche di morti viventi che incutono paure, che si nutrono dello sfruttamento e pianificazione della vita altrui. Come accade nella messa a profitto dell’informazione (v. Facebook e simili), vitamina economica dell’Era virtuale. Insieme a Tv e giornali, tutto viene misurato sull’eccitazione, mentre il cinismo fa da training di arbitrarietà.

Le coscienze si abituano ad accogliere lo scandalo come forma di vita e la catastrofe come musica di fondo.

Chi negherà i vantaggi del sistema? Ci sono sociologhi che armeggiano con passione pagante nelle teorie della modernizzazione, scaricando con risolutezza allegra “il mutamento dei valori” sul conto del progresso.

Progresso che ha portato il capitalismo nella sua fase di consumismo di massa – muovendosi grazie alla seduzione, cioè viziando, istupidendo e letteralmente “bordellizzando” le menti. L’Ur-fascismo moderno non stupra, seduce.

Il consumismo, invece, è seduzione dei magnaccia.

La prostituzione di massa finisce in vetrina, nella interscambiabilità tra cittadini e merce pubblicizzata. Dalla società dello spettacolo di Guy Debord, alla società della pubblicità, cittadini e cittadine sono merce di scambio tra plus-valore e plus…scambio di identità, producendo ricchezza per società di gestione di piattaforme digitali. Oggi viviamo un cinismo in cui nessun fiore del male può sbocciare, una decadenza ai bordi dell’abisso ci attende.

A. Montanato
Image: ‘Social Media Icons Color Splash Montage – Square’

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