Mi chiamo Gregory, ma potrei chiamarmi con altri nomi. Non mi rammento da quanto tempo sono morto.

Ho la percezione di essere senza fisicità, vivo senza nessuna emozione fisica, nessuna consapevolezza di tempo.

Ogni mio pensiero è rivolto all’attimo di una frazione di temporalità. Questa mia convinzione di essere morto deriva da una quotidianità dove tutto è immerso in una liquidità totale.

Nessuna forma di socialità provoca in me alcun sentimento o reazione. Tutto scivola in una percezione di spazio-tempo infinito.

Non ho molti ricordi di un mio passato, come neanche un minimo pensiero del futuro. Tutto il mio presente è atomizzato in un immediato.

Perché mi succede tutto questo?

Sono davvero una salma che vive una situazione da bardo-post-mortem, nel mondo di una GOTHAM-CITY dove il JOKER della finanziarizzazione umana gestisce l’umanità.

Come è stato possibile disarmare interi popoli da sentimenti, emozioni, speranze, ed infine… di vita?

Perché non sono solo in questa dimensione, o percezione? Altre persone vivono in un uno stato non-vissuto.

Per un gigantesco “sortilegio” la realtà della vita è confusa con il consumo del tempo. Coloro che ci hanno ridotto in questo stato, organizzano la sofferenza e la sua anestesia.

Sono incastrato in uno stato nevrotico, con il trauma di un ritorno al vissuto alienato. Questo sortilegio presuppone l’esistenza di una rete collegante più poteri decisionali, che stabiliscono sistemi di condizionamento generalizzati. Sono prigioniero di una gigantesca tenaglia.

L’informazione e il linguaggio agiscono come esorcismo sulla mia psiche e mi convincono insidiosamente, persuadendomi all’obbedienza religiosa della mia debolezza, per addestrare il mio corpo all’invecchiamento e alla morte.

Questa mia de-composizione nel tempo che scorre è ciò che è lo spazio lasciato vuoto nell’assenza dell’IO. Se corro dietro al mio tempo, il tempo corre ancor più forte. E’ la legge del consumabile. E il mio presente atomizzato mi impedisce di costruire un nuovo presente. La mia miseria universalizzata e globalizzata che miete fame, costrizione, noia, malattia, angoscia, isolamento e menzogne, porterà necessariamente a un risveglio generalizzato nel mondo globalizzato.

Questa sindrome di ipnosi collettiva sarà superata quando noi e le nostre salme prenderemo coscienza che non si muore perché bisogna morire. Si muore perché la coscienza si è svegliata in un giorno di battaglia vittoriosa per la nostra ri-umanizzazione.

 

Angelo Montanaro

 

Image: 'National Museum of Natural History'
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