Con la vittoria talebana e la fuga degli americani e dei loro alleati, si conclude la parabola della falsa teoria dell’esportazione della democrazia con le armi.

Dopo aver devastato l’Iraq con una guerra propagandata sulla base di falsi dossier, l’America si ritira con disonore da tutti quei territori, lasciando le popolazioni alla mercé dei tagliagola islamisti e trafficanti di droga. Abbandonando quelle donne che la pubblicistica voleva salvare dall’orrore maschilista dei talebani, una strumentalizzazione vergognosa come casus belli per invadere quelle terre per puro spirito di vendetta.

Anche l’Europa, che ha partecipato a queste guerre, non deve essere fiera della propria “civiltà” e di aver assecondato queste devastazioni con migliaia di morti.

È stata persa ogni credibilità verso quelle popolazioni e non saranno i salvataggi a coprire le malefatte delle truppe e dei loro superiori in quei territori. Non si possono dimenticare le torture nei carceri iracheni, né i bombardamenti con i droni e i loro “effetti collaterali”, in primis le morti di molti bambini.

Come non si può dimenticare l’abbandono dei curdi siriani alla mercé della Turchia di Erdogan.

Con questo ci chiediamo se sarà la fine dell’ordine globale che negli anni si è dimostrato una falsificazione immensa.

Così la miserabile figa dall’Afghanistan è l’ultima di una serie di sconfitte. Quando dopo vent’anni dalla caduta delle torri gemelle, con due guerre senza democrazia, si lascia un vuoto che altri occuperanno, che sia l’isis-k o altri … Cina, Russia, Turchia e Iran. Come il detto dell’allievo cuoco che per arrostire un porco bruciò la casa, “C. Lamb” sarà forse la casa dell’occidente?

A. Montanaro

Foto: momi-z

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