Parte l’anticiclone delle Azzorre, assessori sulla linea di partenza nella corsa dell’estate culturale e artistica. Via alle saghe dei cibi e libri culinari. Tornei di calcetto in torride giornate di scirocco, concorsi di miss, gare nautiche e corse campestri.
Spiagge impregnate di creme abbronzanti per natiche plastiche e tette siliconate (persino il mare si ritira per evitare ogni sorte di inquinamento).
Tutto si culmina nelle grandi piazze dell’edonismo narcisistico italico. Invitati speciali allietano serate. Figura particolare non è più quella del cortigiano ma del parassita, di colui che vive al riparo delle autorità di potere mimetizzandosi attraverso comportamenti camaleontici secondo le circostanze.
Il parassita costruisce la propria sopravvivenza e il proprio benessere con una completa spersonalizzazione effettuata con l’assunzione di maschere di compiacenza capaci di portarlo ad una plateale adesione ai valori e ai voleri dell’autorità.
Quando le nefandezze dell’anticiclone iniziano a rallentare la presa è il momento di chiudere l’ombrello, rintanarsi in attesa del vero ciclone.

AM

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