Dopo un lungo e lieve inverno, tutti si stanno preparando per l’arrivo dell’estate monopolitana.

Dimenticate le lunghe giornate grigie e noiose, con strascico del chiacchiericcio sui fantasmi del castello Carlo V, i vari gnomi e folletti che s’aggirano nel cervello gelatinoso di esperti (si dice) locali, i lunghi resoconti sulle pagine dei settimanali “carta-igienica” locali.

Superati i mesi primaverili con il ruba-bandiere del 25 aprile ed annessa apertura al pubblico del budello dei ricoveri della guerra nazi-fascista, cerimonie presidiate entrambe dal Borgomastro cittadino, che si è premurato di ricordare come il fascismo si prodigasse per la protezione dei cittadini – solo una mente malata poteva attuare nello stesso giorno del 25 aprile 2 cerimonie in antitesi l’una con l’altra.

Superate del pari le gesta dell’altro protagonista cittadino, il barone Colucci, che si prodigava a Pasqua nella distribuzione di uova di cioccolata, con telecamere e fotografi al seguito (a questa beneficenza pelosa alcuni cittadini si sono ribellati).

Mentre il Borgomastro si concedeva alle telecamere nella pulizia della spiaggia della Porta Vecchia, “naturalmente solo un piccolo tratto”.

Durante il ventennio si facevano le stesse parodie, come durante il contemporaneo berlusconismo.

Comunque aspettando l’estate tutti si danno un gran da fare per accogliere le 200 mila presenze da spennare.

Tutto in offerta speciale, mare, sole, spiagge (privatizzate), costa selvaggiamente stuprata, cementificata.

Tutti pronti ad accogliere gente impaurita dalla crisi, bancomattata e delocalizzata, pronti a spremerla con offerte di fritture surgelate della Patagonia, alici della Guinea olandese, rombo surgelato delle Isole Vergini, gamberetti dalla Thailandia.

Il Borgo antico è disseminato di B&B pronti all’uso. Tutti i sodali della gestione preparano la nuova estate in arrivo, cordate di farmacisti-architetti-cravattari-camorristi e altre paccottiglie umane, tutti nel miracolo del liquido, tutti matti per il contante, letteralmente invasati per il contante, un fiume nero che scorre per tutta l’estate.

Senza contare le colline che circondano Monopoli. Diventate merda scenografica che, per convenzione sociale chiamano ‘case’ o ‘residenze’, o ‘complesso’, o ‘villaggio’, o ‘villaggio residenziale’, o ‘soluzione abitativa’, ‘unità immobiliare’, ‘appartamento-villa’, ‘villette a schiera’. Villa rustica. Rustico-villa. Ma sempre, ad ogni modo… merda.

Anche i nostri eroici cittadini, cittadine, si preparano per l’imminente estate.

Rinnovare l’abbigliamento erotizzante, tacchi selvaggi sotto caviglie strette, tattoo, scorpioni-fiorellini-fragolette-soli-stelline-scrittegiapponesi, tutto un tatuarsi il collo del piede. La farfalla sulla scapola. Orecchie bullonate. Magrezze imposte dal nazismo della dieta bilanciata. Capelli chimici, il tutto condito da sottocultura televisiva.

I maschi con la banana sagomata sotto i jeans stretti, nelle notti della movida a bere birre calde nei bar nazional-socialisti. Formazioni femminili in crocchio, divise identiche: jeans pressurizzanti e chiodi sotto i talloni, sorridono all’uomo ipo-proletario, pettegolezzi sui culi delle rivali in calore.

Alla fine della notte, tutti/e insieme nel momento revival del ballo.

Gianna-Gianna-aveva-un cocc-cocc-coccodrillo-e-un-dottore … ! Continua tu!! … !!!!

Buona estate 2014 Monopoli bandiera blu …

 

A. Montanaro

 

Image: ‘Waiting for the coffin

Waiting for the coffin

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