Quando Nemesi impugna la spada nella notte dei tempi, contro i maschi predatori senza rimorsi che si fanno beffe della vita.

Rendendosi detestabili, spargendo amori senza futuro, amando uomini e donne per mostrare la mostruosità dell’amore.

Bellezze tragiche nelle tenebre delle notti.

In stazioni metropolitane odoranti di vomito e piscio, contro cosa ribellarsi e come trovare parole a disposizione, per non fare la fine di replicanti falliti.

Destini destinati alla sconfitta nel ruolo di buffoni che seminano morti  americane piene di sé.

Anime malate e devastate, celate nelle oscurità di antichi alberi cavi.

Cervelli obesi fritti nel proprio grasso.

Essere rinchiusi in una torre di silenzio in compagnia di avvoltoi anti-prometeici per farsi beccare le parti vitali. Nella notte l’internazionale dei ventriloqui si esibisce nei mondi fino all’abisso della follia, per coprire la verità con l’illusione.

Perdersi nella realtà finta per ritrovarsi nella finzione reale.

L’uomo Gattungwswesen è come i giornali invecchiati, per incartare i rifiuti del giorno.

Come gli artisti della fame, i politici globalizzati sono passati da in-sovrani a Stagecraft e da de-democratici a Statecraft.

La fascinazione dei rivoluzionari dell’ombelico!

Tutte divinità profane nell’olimpo dello storytelling, città metropolitane invase da Avatar criminali dediti alla politica. Flussi di soldi che si diramano verso paradisi per ricomparire nelle mani di politici criminali.

Società famelica e delinquenziale, mentre i venditori di menzogne organizzano consensi, per la cerimonia cannibalesca della fine della democrazia.

Così inizia la lunga notte degli individui solitari, schiacciati negli ingranaggi della macchina narrante del potente di turno. Mentre il presente viene dilatato in un futuro impossibile, nell periferie murate da frontiere economiche vivono miserabilmente i non-cittadini, balcanizzati in divisioni etniche con confini morali e inquisitori. Ogni socialità solidaristica è frenata.

Mentre la macchina della telerealtà del terrore amplifica un qualsiasi reato che viene commesso.

Un raccontare all’infinito, come Sheherazade nelle Mille e una notte.

I neo-liberisti dettano il loro credo nel racconto falsato del “meno Stato più mercato”. Così la finanza definisce rivoluzione copernicana il consenso alle teorie globali. Come dire Copernico a Canossa.

Così restiamo prigionieri di un linguaggio iper-reale di speculatori e di chi vive di rendite.

Se si cede sulle parole, si cede sui fatti!

Il potere con le mascelle aperte del coccodrillo di Kubrick ingoia tutto all’infinito, tutta l’umanità come nell’orgiastica scena di Eyes Wide Shut. Così il liberismo ingoia i corpi dei popoli e divora la politica. Il racconto dell’attualità finanziaria immesso nelle centrifughe della globalizzazione sottomette il tempo politico al tempo iper-reale dei mercati, disintegrando gli Stati.

Come il potere nella serie TV Borgen, che trasforma la percezione della realtà, così è la condizione della politica una volta che sia spopolata dai cittadini.

Come ogni lupo mediatico sbrana gli agnelli senza storia. Vite da camaleonti in continua mutazione, questa condizione estrema è stata imposta all’umanità futura dalla macchina della globalizzazione.

L’uomo neo-liberista danza con la musica dei debiti, attorno al totem della tripla “A”.

Per rimuovere le macerie della globalizzazione!

Ci sarà un giorno in cui i cittadini inizieranno a cantare la vecchia canzone dei rivoluzionari francesi …

AH! Ça ira, ça ira …!!

Angelo Montanaro

 

Immagine:
https://www.flickr.com/photos/mosaaberising/6950528782
Vai alla barra degli strumenti