Anni di pratica capitalista incarnata nella organizzazione neoliberista del lavoro cognitivo mettono a rischio il futuro della biosfera, deteriorandola, e dell’umanità con essa. Immerse in una palude di egoismo, di competizione sfrenata e di cinismo promosso da questo sistema, intere generazioni sono condizionare in una visione negativa dei rapporti umani futuri.

Nel contesto dei rischi globali del liberismo selvaggio il singolo diventa “imprenditore” morale di se stesso. Così nasce un agire per la salvaguardia del mondo e che si manifesta nel separare la spazzatura, andare in bicicletta, usare l’energia solare, etc. In questa contraddizione si nasconde la condanna all’individualizzazione e l’autoresponsabilità di fronte ai pericoli globali. Mentre si viene tagliati fuori dalle decisioni globali e finanziarie.

Disuguaglianza sociale e dominio sono i due lati della stessa medaglia. Nel globalizzazione del rischio, questo viene esportato nei paesi con bassa legalità compiacente, nelle nazioni dove i diritti dei cittadini sono espressioni vacue, paesi “da effetti collaterali” che si accollano senza storie la “massimizzazione dei pericoli”.

Anche la guerra rientra nei presupposti dei rischio, come quando il presidente americano Bush mise in atto la politica delle paure per scatenare “guerre altrove” inducendo gli alleati alla  ripartizione dei rischi. Iraq, Afghanistan e altri paesi soffrirono inimmaginabili sofferenze, con danni collaterali sia umani che materiali. Quelle sofferenze continuano ancora oggi, espandendosi in altri paesi. Tutti questi interventi hanno prodotto una grave vulnerabilità sociale. Sono state distrutte insieme all’ambiente le istituzioni giuridiche e le autorità politiche esistenti.

Possiamo quindi supporre che le teorie del liberismo applicate alla globalizzazione si possono definire crimini contro l’umanità.

Altri effetti collaterali provengono sotto forma di odio canalizzato verso i rifugiati che questi interventi armati hanno prodotto. In ogni paese europeo, e specificamente in Italia, l’odio dilaga fomentato da partiti e gruppi di estrema destra, lega, forza nuova, tartarughe e affini, con un corollario di trasmissioni televisive atte a ingigantire ogni reato commesso da singoli, per mettere sotto accusa un’intera comunità di rifugiati o migranti.

Mentre i cittadini prigionieri di una forma di Panopticon politico sono stati trasformati in corpi docili, senza memoria, a disposizione di un potere mondiale assoluto. Parafrasando un vecchio refrain: corri compagno, corri: ma sotto il pavé non c’è più la spiaggia.

A. Montanaro.

Image: ‘Prague 29 oct. 2015

Prague 29 oct. 2015

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