G.B. Goodbye

G.B. Goodbye

La Brexit è il perfetto suicidio dell’Europa.

Dopo anni di ammonimenti e di critiche verso i boiardi tecnici, dopo l’ostilità verso il potere delle varie Troike che hanno con le loro ricette (questo sì!) sistematicamente massacrato il sistema sociale di interi paesi. Dopo tutti gli allarmi possibili lanciati in tanti anni da economisti e premi Nobel, l’Europa sorda e prigioniera dei suoi ordo-liberisti ha continuato sulla strada del suicidio.

Ora, al fatto compiuto, balbettano alibi per nascondere le loro strategie sbagliate.

Cos’altro deve accadere prima che altri mestatori, alleati ai vari Farange, ai Salvini-Le Pen, si avviino verso una propria richiesta referendaria?

All’orizzonte europeo si addensano atmosfere tempestose. Agli errori si può sempre rimediare, ma alle scelte suicide no!

Il più grave errore fatto nel passato è stata la scelta dell’inclusione rapida dei paesi dell’est, come Ungheria e Polonia, paesi che non avevano e non hanno ancora una cultura democratica. Basta guardare la composizione dei loro governi, alleati con l’estrema destra razzista.

Si sta commettendo oggi lo stesso errore con la Turchia e l’Ucraina, le strategie sono le stesse. Cioè l’inclusione di paesi con scopi essenzialmente di mercato finanziario e spazi geografici, e per strategie militari di contenimento verso potenze euro-orientali e asiatiche. Tutto senza verifica delle loro strutture culturali e democratiche. Si avanza solo per verifiche di stampo economico, per il resto si fa finta di niente.

Il sogno di un’Europa federale, tanto desiderata dai leader dei paesi fondatori, si è infranto contro gli sbarramenti di filo spinato a protezione di piccoli interessi egoistici e razzisti. Senza contare le responsabilità nelle varie guerre medio-orientali scatenate per interessi di multinazionali del petrolio e delle armi. Con un affollamento di lobbisti insediati nel cuore del Parlamento.

Bisogna cambiare rotta rapidamente, la vecchia Unione è già morta, bisogna costruire una nuova Europa più democratica, dove i cittadini contano.

Se si crede di assorbire l’exit della Gran Bretagna facendo finta di niente, si prepara il campo per altri exit. Allora sì che si sarà compiuto il delitto perfetto che porterà l’Europa ad una catastrofe.

 

A. Montanaro

 

Immagine: ‘Brexit tea

Brexit tea

DieselGate

DieselGate

Per tutta l’estate siamo stati accusati di essere, con la Grecia, paesi inaffidabili, di non rispettare le regole europee: noi per la gestione dei rifugiati, la Grecia per aver truccato i bilanci.

Insomma, per i paesi nord europei noi del sud non siamo degni di stare in Europa.

Adesso che il fenomeno dei rifugiati tocca le rotte del nord, si stendono fili spinati lungo le frontiere, si manganellano e si sgambettano bambini e anziani, sotto lo sguardo compiacente dei poliziotti.

Emergono nazionalismi reazionari di ogni sorta, l’Europa si tuffa nel passato delle divisioni, la rincorsa al liberismo selvaggio senza regole ha fatto emergere la grande truffa della Volkswagen.

Ma come?!

La nazione leader del moralismo etico luterano si comporta come le nazioni del mediterraneo, accusate sempre di essere “magliari”.

Ci dicono che lo scandalo delle emissioni è stato causato da un piccolo gruppo. Balle. Un’operazione di questo genere, nel tanto decantato sistema renano, non può essere stata organizzata da un piccolo gruppo.

Il potentissimo sindacato IgMetall partecipa a tutte le strategie del sistema lavoro e perciò non poteva essere all’oscuro.

Oggi molti fanno mea culpa, parlano di crisi dell’anima tedesca, di quel paese risorto nel dopoguerra dalle macerie, che è stato un modello per tutta l’Europa in quanto a regole e rispetto umano.

Ci siamo sempre specchiati in quel modello, per assimilarlo nel nostro sistema. Oggi si scopre che era stato costruito sull’inganno. Ci hanno fatto credere che in Germania si vivesse in felicità, che le braccia aperte della Merkel fossero la risposta civile ai razzisti come Orbán. Tutto questo ci mostra invece che si è prodotta una censura molto seria. Non è una Germania felice e in pace con il mondo, ma una Germania alla fine della propria identificazione folle con i successi dell’industria dell’auto.

Che tristezza, se pensiamo a come le famose capacità tecnologiche avrebbero potuto essere usate per produrre auto sempre più pulite, anziché per ingannare con quei software che servivano per falsificare i testo.

Rimane una domanda sul dieselgate. Come spiegare il silenzio del sindacato più potente del mondo, rappresentato al vertice della Volkswagen in nome della Mitbestimmung, cioè la co-gestione? Che cosa significa e che cosa nasconde questa armonia dei silenzi tra azienda simbolo e sindacato potente?

Ora possiamo sinceramente dire alla Germania “benvenuta nel club dei magliari”!

In questi giorni si sentono grasse risate greche, per le vie di Atene. Ci uniamo a loro anche noi.

A. Montanaro

Immagine di Russ Seidel

Flying the California Desert with Fire Chief

I buoni sentimenti

I buoni sentimenti

Dopo il pianto della bambina palestinese la premier Merkel apre le frontiere alle migliaia di profughi di guerra bloccati in Ungheria.

Seguono anche altri paesi della vecchia Unione, lasciandosi dietro il corollario dell’Europa Orientale, paesi che non dovevano entrare così presto nell’Unione europea. Se prendiamo ad esempio quelle truci destre razziste che oggi governano Polonia, Cecoslovacchia, Bulgaria, Ungheria, con l’aggiunta dei Baltici, è fin troppo evidente che l’Europa rischia grosso. Questi signori si comportano come capi tribali delle steppe: basta osservare come hanno ridotto le libertà conquistate dopo la separazione dalla Russia.

Oggi l’Europa attraversa una profonda crisi d’identità liberale. La velocità dei fatti che accadono nella zona medio-orientale ci impone di agire con rapidità per risolvere molte questioni che sono sul tappeto da parecchi anni.

Dopo il fallimento delle guerre infinite della famiglia Bush e soci. Dopo il fallimento delle primavere fasulle promosse chissà da chi? … il caos generato non può più essere governato da coloro che l’hanno prodotto.

L’Europa deve assolutamente intervenire per trovare soluzioni e strategie in quei territori:

Bloccare il rifornimento delle armi all’I.S. che avviene attraverso la Turchia e i paesi del Golfo. Imporre all’Arabia Saudita la fine delle strategie destabilizzanti nei paesi sciiti, la fine della predicazione wahhabita armata nei paesi sunniti. Porre fine al gioco del dividi et impera di Israele nei confronti di palestinesi e alleati, risolvere definitivamente la questione dei due Stati. Non demandare alle diplomazie americana o russa un’alleanza per la risoluzione dei problemi, questi giocano sporco; lo hanno sempre fatto, come si è verificato molte volte con le risoluzioni dell’Onu.

L’Europa ha la forza politica per fare tutto questo?

Senz’altro! Mettendo da parte l’anima burocratica dei tecnici, l’Europa può fare tutto questo e ben altro, se lo vuole. Come tagliare le gambe ai populisti e ai razzisti che popolano le piazze televisive.

Tutto questo deve avere la priorità, pena non solo la fine dell’Unione Europea, ma la prossima fine della nostra civiltà.

Bisogna avere il coraggio che in questi giorni molti cittadini e cittadine europei hanno dimostrato con la solidarietà nei confronti dei profughi a dispetto dei governanti dell’est.

 

A. Montanaro

 

Image: ‘After all, in a way, its just a question of synchronization.
After all, in a way, it's just a question of synchronization.
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Raus Deutschland dall’Europa

Raus Deutschland dall’Europa

Sarebbe stata una sberla memorabile della Democrazia greca ai tecnocrati dell’Europa. Quale ricatto ha portato il premier greco a tradire il mandato espresso dal popolo con il risultato del referendum del 5 luglio 2015? Ancora una volta il ricatto finanziario ha avuto la meglio sulla volontà popolare che chiedeva una politica sociale veramente europea.

Oggi la Merkel e la sua teoria dei sacrifici altrui non avrebbero più alcuna credibilità presso i popoli europei nel Mediterraneo. L’eco del NO dei greci alle politiche finanziarie della Troika avrebbe messo fine al potere dei tecnici non eletti dell’Europa. Le istituzioni europee continueranno comunque a perdere credibilità se non metteranno in atto profonde riforme democratiche e finché in queste istituzioni prevarrà la volontà della Germania. Quest’ultima deve scegliere definitivamente: o si costruisce un’Europa federale, dove i diritti dei popoli devono essere uguali, oppure meglio chiudere bottega. Non ci sono alternative, l’esperimento di un’Europa sotto l’egemonia del nord a svantaggio del sud può essere mantenuta solo con la violenza finanziaria. L’Euro dev’essere una moneta con riferimento politico-sociali, non di mercato.

La Grecia aveva aperto una breccia anche verso la sinistra, che si è distinta fin’ora per l’appoggio a riforme che hanno smantellato lo stato sociale. Se si continua con questi errori si apriranno autostrade ai populismi di ogni genere.

Non ci sono alternative, a meno di accettare un’Europa divisa, una povera al sud e una ricca al nord.

La Germania la deve smettere di operare come se fosse la padrona d’Europa, la stessa sua storia dimostra che, ogni volta che si presentano possibilità, egemonizza e distrugge tutto.

C’è una terza possibilità: sbattere fuori la Germania dall’Europa.

 

A. Montanaro

L’orda dei tafani

L’orda dei tafani

Antica e oscura cospirazione della moralità altrui, assembramenti family-day scimmiottano l’Isis nella ferrea legge di un califfato de-noialtri. Non sono che gli ultimi scampoli scongelati dell’oscurantismo e questa volta il nemico da abbattere è il gender.

E’ la contro-rivoluzione dei sedentari, che dopo avere anestetizzato i cervelli invadono studi televisivi e scranni parlamentari in difesa delle proprie convinzioni paleolitiche, con cialtroneggiamenti in teorie codarde per allietare le vedove di “Vrindavan”.

Corpi in espansione smarriti in ambienti post-industriali, grassi in accumulo, obesi per necessità di antica fame sessuale. La felicità come vergogna, in mezzo a tanta miseria. Chiusi in gabbie d’agonia si cade nell’umanità inutile, nella superflua necessità della vita. Così si consuma nel deserto di senso, dove disseppellire l’angoscia del nulla.

Stati d’animo senza tempo, ospiti inquietanti delle depressioni che spezzano le corazze dell’ipocrisia. Folli giovanili attraversano i deserti del disagio senza ottenere risposte. Parcheggiati ovunque, vittime del proprio disagio.

Frange di casapoundisti trovano spazio nelle corali razziste, a rispolverare il vecchio armamentario di stampo nazista, mentre il Titanic Europa affonda nello sterco dell’economia finanziaria e l’antica Ellenia si erge orgogliosa nel tentativo di difesa dell’ultima umanità.

Accomunati nell’egoismo della ricchezza a scapito dei popoli indifesi d’Africa, sono tutti lì i rappresentanti del nuovo ordine mondiale, decisi a sterminare popoli in un nuovo colonialismo. F. M. I., Banca mondiale, Emergent, piazzate ai primi posti nell’esproprio di terre di contadini senza diritti. Sono i principali colpevoli dell’espulsione di intere popolazioni africane. Questa catastrofe cercata, pianificata dall’un per cento dell’intera popolazione mondiale non sarà salvata con armi di distruzione.

L’Armageddon finale travolgerà tutto e chiuderà la partita.

 

A. Montanaro

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