Radio Odio Maria

Radio Odio Maria

Nella Roma papale circola la voce che quando si tira la catena del bagno si sente radio Maria. Mai battuta più popolare ha colto nel segno!

Dopo i “giornalisti da impiccare” Nuzzi e Fittipaldi, arriva l’ennesimo anatema, pronunciato da padre Cavalcoli secondo cui il terremoto è stato un castigo di Dio per le offese fatte al matrimonio e alla famiglia con la legge sulle unioni civili. Per lo stesso motivo il suddetto padre inquisitore prospetta l’imminente funerale di Monica Cirinnà.

Radio Maria non si smentisce e continua con i soldi pubblici a seminare odio contro qualsiasi legge civile che riguarda migliaia di cittadini senza diritti. Una radio gestita dai peggiori omofobi in circolazione nella chiesa, che usa parole offensive e scandalose.

Questa emittente che lancia in continuazione anatemi contro le istituzioni gode di un trattamento privilegiato nella distribuzione delle sovvenzioni pubbliche. E si avvale di una struttura tecnologica che invade l’etere oscurando altre radio con minore potenza.

Mentre Bergoglio predica il giubileo, la pace nel mondo, la fine degli odii, una più giusta distribuzione della ricchezza, ecc… radio Maria semina zizzania.

Con le ultime esternazioni sul terremoto si coglie una contraddizione grande come una montagna, visto che nella distruzione sono state coinvolte numerose chiese e conventi.

Evviva il dio distruttore!

Ci viene da chiedere quando arriverà il terremoto alla sede di radio Maria.

 

A. Montanaro

Immagine: ‘Music Wepon’ http://www.flickr.com/photos/47130629@N04/27737872031

I marziani a Roma

I marziani a Roma

So2722773558_b92082731e-1no arrivati da ogni dove, con i loro rosari, con le bibbie, con le croci, con ogni paramento sacro. Seminaristi, scout, focolarini, neocatecumenali, sentinelle e tutta la galassia del cattolicesimo.

Sono i militanti ecclesiali che da settimane addestrano le truppe d’invasione. Di nascosto alcune sigle politiche hanno dato la loro adesione, come CL, azione cattolica, le Acli, e tante altre, fino ai razzisti della Lega e i nazi-fascisti di Casa Pound. Una bella compagnia, unita contro i diritti di altri cittadini di vivere sulla base di scelte diverse dalle loro. Un mondo arretrato rispetto alla società del nuovo millennio. Il tutto accompagnato dal mantello della Chiesa che con i suoi Imam ha lanciato una Fatwa contro il tentativo di regolare le nuove forme di socialità.

Questo problema si trascina, per stare solo agli anni più recenti, dal 2005 e dal referendum sulla fecondazione eterologa. Non dimentichiamo poi lo stop alla riforma che andava sotto il nome di Dico, ordinata dall’Imam-mummia Ruini.

Il problema è secolare. La chiesa che vuole controllare la sessualità. Facendo finta di ignorare che persino nei testi cosiddetti sacri gli episodi che riguardano il sesso sono numerosi.

Giacobbe aveva quattro mogli, Esaù tre, Davide otto, Salomone settecento (settecento …), senza contare il sesso fuori dal matrimonio (sic!) (altro…)

Un altro Dio è possibile?

Un altro Dio è possibile?

Iniziò a manifestarsi molti secoli fa. L’inizio fu pacifico. Dialogava con i grandi saggi dell’epoca: Abramo, Isacco, Mosè, Elia, Giobbe e tanti altri che iniziarono a parlare in suo nome o come loro rappresentante.
Passavano anni e secoli, si costruivano templi in suo onore o per suo ordine. Volle un ordine sacerdotale per adempiere ai riti in suo onore.
Tutto sommato era stato ben accettato dai popoli dell’epoca. Anche quando manifestò il desiderio di avere un figlio non rimase inascoltato, si trovò subito un utero di una certa Mariam disponibile per la fecondazione. Quando nacque il bambino subito gli dettero il nome di Gesù e il cognome figlio di Dio. Naturalmente non si poteva, “data l’epoca”, mettere in dubbio la paternità di questo figlio nato da una vergine, anche se rimase il dubbio se Mariam fosse vergine prima o dopo il parto.
Comunque per riparare il danno trovarono un modesto falegname di nome Giuseppe che si prestò a giurare che il figlio era il suo, anche se in cuor suo vi era qualche dubbio ma contenti loro contenti tutti. (altro…)

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