14749395837_2e53533fd3La teologia come falsa scienza del divino, oppure scienza della finzione per l’assoggettamento al potere clericale.

Per l’ostinata astuzia della ragione conviene preferire il giardino di Epicuro. Conviene consumare le ostilità di questo mondo preferendo l’amore sessuale, le voluttà fisiche, la sensualità senza limiti e la sregolatezza di tutti i sensi, alla Rimbaud. Fuggire dalla metafora dell’ignoranza dell’inferno, dedicarsi ai piaceri della natura, sfuggire l’autorità che reprime: tutto per la libertà del piacere e del desiderio, per la liberazione del corpo.

Via le finzioni, quello che conta è la realtà qui e ora. La tristezza, le pene, l’angoscia, il rimorso, la disperazione e altre tristi passioni non hanno alcuna ragione di esistere.

Via dalla sessualità misogina, fallocratica e violenta verso il corpo.

Solo obbedendo ai propri desideri, come nei Carmina Burana, possiamo sentirci libere e liberi dalle catene della Chiesa, che ci impediscono di vivere una sessualità ludica, gioiosa, priva di sensi di colpa.

La gioia epicurea del godimento per soddisfare l’essere.

Per approdare ai godimenti più attesi, bere buoni vini, godere della bellezza degli uomini e delle donne, godere della salute, esercitare al massimo i sensi.

Esaltare la sessualità libera, e godereccia, godere del puro piacere di esistere che coincide assolutamente con se stessi, come amico di sé.

Come non si può trasformare l’uomo in un angelo per farne una bestia, non sarebbe giusto lasciare un’eredità di vita concreta piuttosto che un’opera di carne! Senza nessun avvelenamento religioso.

Vita formattata dalla Chiesa e dai discorsi isterici di Paolo di Tarso, intrisa di acqua benedetta, tormentata dalle grandi paure e dalle angosce distillate sull’amore, sul senso di colpa, sul peccato originale di Adamo ed Eva, con la trasmissione di generazione in generazione che insegna la genealogia della negatività a partire da quel momento: il volere funesto della prima donna. Faticare penando, soffrire a morire, generare nel dolore, sono tutte maledizioni conseguenti.

Quale scemenza!

In queste nostre fine evoluzioni la sessualità è ancora il tabù, bavaglio ancora più stretto se qualcuno riesce a parlarne.

Fintanto che la sessualità è privata, immutata resterà l’ignominia dei suoi atavici bassifondi. Dove ci trovi di tutto, le slot, la cocaina, l’idealismo, il bullismo, le religioni, il razzismo, la televisione, lo stupro di gruppo etc. etc.

Soprattutto il freudismo, e la psicanalisi sessuale che riposano su una gigantesca affabulazione fondata su leggende. Scambiando e legittimando l’ideale ascetico, la fallocrazia e l’omofobia.

 

A. Montanaro

 

Immagine:

A Reality called Boom - Visions @ Boom 2014 *

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