“Marketing regressivo”

Nella politica di segmentazione, la comunicazione dell’insicurezza promuove l’adesione a quei partiti e movimenti beneficiati dai desideri di cittadini e cittadine indottrinati attraverso la pubblicistica dell’odio.

Partiti che vendono la sicurezza come BRAND, i loro leader costruiti come merce usa e getta.

E’ bene chiedersi fin dove arrivi il marketing dell’immagine nel momento in cui scatena la rabbia xenofoba verso gli avversari che vendono altra merce.

Il dilagare del fenomeno non è dovuto solo alla crescita della precarietà e della povertà, ma anche all’escalation delle paure e dell’insicurezza indotta dottrinariamente dai media.

I nuovi profeti della politica hanno trasformato in merce il sistema di governo.

I cittadini sono diventati, da spettatori, iperconsumatori di sentimenti emotivi.

Ogni movimento o partito è un marchio che vende in continuazione pulsioni edonistiche, il brand deve cambiare velocemente per aumentare la domanda di consumo.

Ogni offerta si trasforma in adesione sia per i leader sia per il suo consumo. Si passa dal razzismo all’Europa, dalla globalizzazione finanziaria alle guerre, tutto viene consumato rapidamente nella forma bulimica della governance.

La stessa merce deve cambiare continuamente per essere vendibile.

Dopo la diffusione dei beni commerciali in tutto il corpo sociale, nella sfera politica è in atto un processo identico. E’ la fine dell’etica della responsabilità.

I “nuovi” leader fanno presa in quest’epoca fomentata, deregolamentata, incostante, che si annuncia con un accomunamento di preoccupazioni.

Le due entità Lega e 5 stelle, con i due amministratori delegati “Di Maio-Salvini” come logo del brand Italia, vengono pubblicizzati e venduti dai loro agenti di commercio e trasformati in avatar governativi.

Lo vuoi vedere?

 

Crediti:

Testo: A. Montanaro

Editing video: Cirant/Dileo

L’immagine dell’articolo viene da qui ed è stata photoshoppata

 

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