Da tempo si dibatte sulle fake news e bufale bugiarde che affollano la rete. Molti si preoccupano, altri ne approfittano per alimentare disorientamento fra gli/le utenti.

Ma andiamo con ordine. L’ottavo comandamento ordina di non mentire, anche se non esiste un verbo che significhi “dire la verità”.

“Chi dice la verità prima o poi viene scoperto”, diceva Oscar Wilde.

Di mentitori sono piene la letteratura e le scritture religiose. Mentiva Giacobbe, mentiva Ulisse che ingannava amici e parenti, mentiva Hermes dio dei ladri e del commercio.

Mentiva persino Gesù, quando dichiarò che non sarebbe andato alla festa dei tabernacoli e poi ci andò di nascosto.

Mente Pietro, che rinnega tre volte il messia, mente il grande fratello di Orwell.

Di menzogne è piena la politica. Mentono avvocati e testimoni mentre giurano di dire tutta la verità, mentono i giornalisti per fare scoop, mentono preti e maghi per ingannare, mentono pubblicitari e commercianti per indagare i consumatori, mentono genitori e insegnanti che raccontano favole e miti ai bambini.

Mentono gli sportivi che si drogano per vincere.

Si mente tra amici e santi per bontà, mentono i peccatori per cattiveria e gli spiritosi per divertimento.

Mentono per educazione i cortesi.

Insomma, la menzogna regna nel web come in terra.

E chi mente deve avere una buona memoria (Corneille). In questo campo la perfezione richiede molto esercizio.

Un naturale candidato di perfezione menzognera è l’autoinganno: credendo alle proprie storie, non solo si sta bene ma si mente meglio.

Il percorso del mentitore ha avuto nei secoli innumerevoli peripezie filosofiche e letterarie. La serie di chi ha alimentato questo percorso è affollata. A partire da Epimenide, Paolo di Tarso, Agostino di Ippona, Eubulide di Mileto, Aristotele, Cicerone e Cesare, Diogene, Buridano, Cervantes, B. Russell, Godel e tanti altri … fino ai falsi dossier creati per scatenare le varie guerre USA.

La storia intera conferma l’incontrastato dominio della menzogna nella cultura, nella comunicazione e nel comportamento. E’ il paradosso del mentitore, che fa da sfondo all’aforisma “tutto è menzogna”. Se tale affermazione fosse vera, sarebbe essa stessa una menzogna.

 

A. Montanaro

Image: ‘LIES’ http://www.flickr.com/photos/130264276@N06/16876772141
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